Le pagelle del GP di Assen

Le pagelle del GP di Assen
Giovanni Zamagni
Grande gara di Spies, Lorenzo conferma, non che ce ne fosse bisogno, di essere un grande campione. Un otto tondo per Stoner e Dovizioso: convincenti anche in un fine settimana difficile. Sette per Rossi | G. Zamagni, Assen
27 giugno 2011

Punti chiave


BEN SPIES VOTO 10

Grande gara, senza sbavature, nonostante condizioni davvero critiche. Spies è stato velocissimo in prova e devastante in gara, con una tattica perfetta: ha attaccato all’inizio per sfruttare la caduta alle sue spalle, poi ha amministrato. E’ il pilota più forte passato dalla SBK alla MotoGP.


CASEY STONER 8
Se fai secondo dopo un fine settimana difficile, allora significa che è proprio il tuo anno. Per una volta, l’australiano non è stato troppo convincente né sull’asciutto né sul bagnato, ma in gara ha centrato il massimo risultato possibile: altro che pilota mentalmente fragile!


ANDREA DOVIZIOSO 8
In passato, dopo essere caduto venerdì, facendosi male al piede sinistro e perdendo di fatto un turno di lavoro sull’asciutto, su una pista a lui piuttosto ostica, sarebbe stato opaco. Invece Dovi si è difeso alla grande, nonostante qualche problema di gomme: la sua politica dei “piccoli passi” sta pagando alla grande. Nelle ultime quattro gare, solo Stoner ha fatto più punti di lui.


VALENTINO ROSSI 7
A Silverstone, Valentino aveva equamente diviso le colpe tra pilota, moto e squadra, ma ad Assen il pilota è stato decisamente più efficace della squadra, che ha impiegato troppo tempo per trovare una strada corretta. Correre con la GP11.1 è stato un azzardo e le difficoltà erano prevedibili, ma non è possibile vedere Rossi alle spalle di Abraham in prova. In gara Valentino ci mette sempre una pezza, ma nemmeno lui può fare miracoli.


NICKY HAYDEN 5
Non è facile correre nella sua situazione, perché tutte le attenzioni vanno a Rossi. Con un compagno così è dura non demoralizzarsi, ma dovrebbe comunque fare un po’ di più.


JORGE LORENZO 7,5
Ha disputato una gran gara, dimostrando di avere il passo per fare secondo, se non addirittura per battere Spies: è un gran combattente.


COLIN EDWARDS 5
Non è riuscito a ripetere il “miracolo” di Silverstone: con una Yamaha così competitiva e su una delle sue piste favorite, avrebbe dovuto fare meglio.


HIROSHI AOYAMA 5
Cambiare team e moto non è facile per nessuno, ma la sua prestazione è la dimostrazione che non basta avere una moto ufficiale per stare davanti.


MARCO SIMONCELLI 4
Un altro errore, un’altra grande possibilità gettata al vento. I tempi realizzati praticamente senza la pedana di sinistra e con un semi-manubrio storto, dimostrano che Simoncelli aveva la possibilità di vincere, ma deve imparare a controllarsi: come ha detto lui stesso, non c’era nessun bisogno di forzare un sorpasso alla quinta curva del primo giro.


TONI ELIAS 5
L’impegno è encomiabile, i risultati disastrosi: se non altro non è stato ultimo né in prova né in gara.


ALVARO BAUTISTA 5
Ti accorgi che c’è solo leggendo la classifica finale.


HECTOR BARBERA 4
Nel suo caso, ti accorgi che c’è solo perché viene doppiato.


KOSUKE AKIYOSHI 4
Di mestiere fa il collaudatore, non il pilota: l’importante è che non faccia danni e non li ha fatti.


CAL CRUTCHLOW 5
Ha finito ultimo, ma dopo un cambio gomme: finché l’anteriore ha tenuto, stava facendo una gara discreta. Non dimentichiamo che si è operato a una spalla pochi giorni fa.


RANDY DE PUNIET 4
Un disastro assoluto: questa volta è caduto al secondo giro.


KAREL ABRAHAM 5
Un voto in più perché in prova è stato ancora una volta il miglior pilota Ducati.