Le pagelle del GP di Germania

Le pagelle del GP di Germania
Giovanni Zamagni
Dieci a Pedrosa, quasi perfetto, sette a Lorenzo, otto al Dovi, sempre nelle prime posizioni, sei a Rossi che in gara ha guidato bene, cinque a Stoner che non ha pensato alla classifica | G. Zamagni, Sachsenring
9 luglio 2012

Punti chiave


DANI PEDROSA VOTO 10

Per la perfezione assoluta gli è mancato soltanto l’acuto in qualifica (era terzo), ma per il resto Dani Pedrosa è sempre stato protagonista, tanto sull’asciutto quanto sul bagnato. In gara non ha avuto timore, finalmente, ad attaccare e a ribattere ai cambi di ritmi di Stoner, fino a costringerlo all’errore per tenere il suo passo, facendo il miglior tempo all’ultimo giro. Bravo Dani: ci voleva una gara così.


JORGE LORENZO 7

Non al meglio della condizione fisica, “costretto” a utilizzare la gomma dura posteriore invece della morbida, il campione della Yamaha ha disputato la gara più opaca di questa sua stagione comunque straordinaria. La caduta di Stoner gli ha ridato quello che gli aveva tolto Bautista ad Assen.


ANDREA DOVIZIOSO 8

E’ vero, ha finito a 20”669 da Pedrosa e a 5”6 da Lorenzo, ma il Dovi ha fatto una gran gara, riuscendo a battere, ancora una volta Spies e Crutchlow. In molti pensano che non sia un fenomeno – e magari hanno anche ragione -, ma Andrea è sempre davanti, nelle posizioni che contano: in questo momento è lui il portabandiera dell’Italia.


BEN SPIES 6

Ogni GP sembra quello giusto per conquistare un risultato di prestigio, ma ogni GP si trasforma in “una gara frustrante”, per dirla con le sue parole. La Yamaha lo vorrebbe riconfermare, ma, visti i risultati, si

fatica a capire perché.


STEFAN BRADL 6

Sufficienza risicata. A me non è piaciuto, anche se in prova, con l’acqua, è stato anche protagonista. Ma in gara fatica a essere costante e, questa volta, non è stato nemmeno troppo veloce, considerando che guida una Honda: Bautista gli è finito a soli quattro decimi, pur partendo dall’ultima posizione.


VALENTINO ROSSI 6

In gara ha guidato bene, vincendo la sfida con gli altri ducatisti, sfiorando il quinto posto: se non ci fossero state le bandiere gialle per la caduta di Stoner, avrebbe sicuramente attaccato Bradl. Ancora una volta, però, in prova ha faticato più del lecito, anche sull’acqua, perché, ancora una volta, ha cambiato assetto. Speriamo sia finalmente riuscito a trovare una buona base.


ALVARO BAUTISTA 6,5

Partendo dall’ultima posizione, su una pista dove è difficilissimo superare, ha effettuato una buona rimonta, girando con buoni tempi nel finale: ci fosse stato un giro in più, avrebbe attaccato anche Rossi e Bradl. Una gara più che dignitosa.


CAL CRUTCHLOW 5

E’ veloce, aggressivo, ma sbaglia troppo: questa volta è finito fuori pista alla prima curva del 26esimo giro nel tentativo di attaccare Dovizioso.


HECTOR BARBERA 6

Mezzo voto in più perché guida una Ducati meno competitiva di quella del team ufficiale. Il discorso è sempre lo stesso: ha talento, ma non ha testa. Non lo dico io, ma chi lavora con lui.


NICKY HAYDEN 5

Ce la metta sempre tutta, in prova è spesso il migliore, ma in gara, spesso si perde: ultimo dei piloti Ducati al traguardo (Franco Battaini a parte, naturalmente).


CASEY STONER 5


Un errore madornale, molto pesante in prospettiva mondiale. Ma non lo si può nemmeno troppo incolpare: è il primo vero sbaglio con la Honda e in gara – Jerez a parte, dove finì a terra non per colpa sua – non cadeva dal GP del Portogallo 2010. Ed è anche giusto rimarcare che ha sbagliato per tentare di vincere: per lui conta solo quello. Poi, nel dopo corsa, ha inveito contro i commissari che, a suo dire, gli hanno impedito di ripartire, un po’ come era successo a Jerez nel 2011: del resto, con qualcuno doveva pur prendersela…


HONDA VOTO 9


In due settimane la situazione sembra completamente ribaltata: in Germania è stata la RC213V il punto di riferimento.


YAMAHA 8


Si conferma equilibrata e molto competitiva, ma se Lorenzo, per qualche motivo, non è in forma, la Honda resta lontana.


DUCATI 5


Un passettino in avanti sull’asciutto, uno indietro sul bagnato: la coperta rimane cortissima…