MotoGP 2020. GP di Brno, Valentino Rossi: "Un campionato tiratissimo"

MotoGP 2020. GP di Brno, Valentino Rossi: "Un campionato tiratissimo"
Giovanni Zamagni
Distacchi ridotti al minimo, nonostante un asfalto in brutte condizioni. Si continua a lavorare sulla base dell'assetto di Jerez. "Le cadute? Colpa del caldo e delle condizioni dell'asfalto"
7 agosto 2020

È un Rossi tranquillo e analitico come al solito quello che si siede per le interviste dopo le due sessioni di prova. Due turni in cui, come al solito, ha lavorato soprattutto in prospettiva gara, alla ricerca della gomma giusta per domani (la situazione è ancora molto incerta) sulla base dell'assetto trovato assieme al nuovo capotecnico David Munoz a Jerez.

Ma la prima domanda è relativa all'asfalto, che a Brno ha un grip quantomeno relativo. Un vantaggio o un problema, per le Yamaha?

"Qui a Brno ci aspettavamo poco grip, perché era così già l'anno passato; in più ci sono tante buche. Il tracciato è bellissimo ma l'asfalto non è granché. Per noi non è certo un vantaggio, ma la situazione è la stessa per tutti."

Ci sarà da capire anche quale sarà la gomma giusta: Quartararo ha lamentato grossi problemi di trazione...

"Si, con un livello di grip così basso la gomma posteriore ha la vita dura, scivola molto e la cosa determina un forte degrado. Mi sembra difficile pensare di finire con la morbida, ma la scelta è ancora tutta da fare fra media e dura perché sono molto simili - le ho provate a lungo ma devo ancora decidere fra le due."

C'è bisogno di riasfaltare la pista? Al Catalunya, qualche anno fa, il parere di Rossi è stato determinante per far partire i lavori sulla superficie del circuito...

"Beh, non è che dipenda da me, anzi, ne parleremo con gli altri piloti però la situazione qui è difficile. Servono un sacco di soldi, milioni di euro per riasfaltare tutto e non è semplice in questa situazione, capisco bene: non ci sono fondi, il circuito lavora poco, non c'è il pubblico pagante, non so proprio se potranno riasfaltare. Sicuramente ne parleremo in Safety Commission e spingeremo per farlo, ma la decisione spetta al circuito e a Dorna. Il parere di noi piloti è tenuto in grande considerazione, ma i soldi sono molto importanti. Sicuramente, anche a fronte di una situazione non fantastica, la pista di Brno rimane bellissima."

Guardando i distacchi sembra però di vedere la Moto2. Nelle FP2 ci sono quattro piloti in 81 millesimi, sette in mezzo secondo - distacchi pazzeschi per quanto sono ridotti. Perché, secondo te? La cosa incide sulle cadute?

"I distacchi fanno impressione, ma credo che sia perché l'organizzazione della MotoGP ha lavorato moltissimo per mettere tutti sullo stesso livello: motori congelati, elettronica unica - si cerca di avere un campionato in cui le moto clienti vanno come le ufficiali. Credo che ce l'abbiano fatta, anche perché le gomme uguali per tutti livellano molto. Anche il livello di professionalità dei piloti è cresciuto molto, tutti si allenano scrupolosamente e tutti studiano molto le gare, arrivano preparatissimi il venerdì mattina. È molto stressante per noi piloti, ma molto bella per chi guarda da casa."

A livello di assetto sei partito sempre da Jerez. Sei contento di come sta andando? Convinto che la strada sia quella giusta?

"Si, certo. Noi andiamo per la nostra strada con l'assetto molto simile a quello di Jerez, anche se c'è ancora tanto da fare. Purtroppo oggi nel giro veloce non ho guidato molto bene, infatti sono fuori dai 10, però come passo mi sento abbastanza bene. Certo, per prima cosa domattina sarà cruciale essere nei primi 10 per entrare direttamente in Q2, e lavorare bene perché in certi punti della pista non mi sento veloce. Però continuiamo a lavorare su quell'assetto."

Una tua opinione sui tanti infortuni, anche alla luce dell'infortunio di Pecco di oggi. È solo un caso o c'è qualcosa che non va?

"Allora, a Jerez siamo andati a luglio, con 60° sull'asfalto, e la cosa non ha aiutato: non è sicuramente il periodo migliore per correre lì, però la situazione è anomala e l'abbiamo dovuta gestire in qualche maniera. Qui a Brno, poi, ci sono tante buche e l'asfalto ha poco grip, quindi credo che qui il problema sia quello: la moto si muove molto e a volte è difficile controllarl. Quindi, credo che il problema siano semplicemente il caldo, a Jerez, e le condizioni dell'asfalto a Brno."