MotoGP 2021. Le Pagelle del GP di Aragon

MotoGP 2021. Le Pagelle del GP di Aragon
Giovanni Zamagni
Dieci e lode a Pecco Bagnaia: ha guidato in maniera perfetta. Nove e mezzo a un Marquez da applausi e sei a Fabio Quartararo
13 settembre 2021

Pecco Bagnaia voto 10 e lode
Personalmente l’ho sempre ritenuto un pilota fortissimo, il migliore tra i “ducatisti”. Ero convinto che sarebbe stata solo questione di tempo, sono felicissimo di non essermi sbagliato: la sua vittoria è una delle più belle degli ultimi 10 anni. Perché ha guidato in maniera perfetta, senza errori, costringendo l’avversario - Marc Marquez, non Pinco Pallo - a esagerare per provare a passarlo: non gli ha lasciato alternativa. Freddezza, lucidità, velocità, controllo. In una parola: immenso.

Marc Marquez 9,5
Non ha vinto, ma per me non poteva fare di più: è stato battuto da un avversario più forte, con una moto più competitiva, ma lui ci ha provato fino in fondo, anche esagerando, sapendo di non avere altra possibilità. Solo lui può sapere quanto lo condiziona la spalla, ma vederlo guidare nuovamente in quel modo è una gioia per tutti gli appassionati. Da applausi.

Joan Mir 9
E’ in evidente inferiorità tecnica, ma alla fine porta sempre a casa il massimo risultato possibile. L’anno scorso, probabilmente, questa gara l’avrebbe vinta, ma nel 2021 il pacchetto avversari-moto è più competitivo rispetto a lui: non può fare di più. Campione vero.

Aleix Espargaro 8
Bisogna riconoscere a questo pilota qualità di alto livello: è vero che è presto per fare dei paragoni, ma lui, per il momento, continua a fare una grande differenza con tutti i compagni di squadra. Sottovalutato.

Jack Miller 6
Sembrava che il podio potesse essere alla sua portata, invece non l’ha nemmeno sfiorato. E’ bravo, veloce, ma per il momento ancora non completo. Deve crescere.

Enea Bastianini 8
Grandissima gara, iniziata subito bene nelle FP1, poi con la conquista del primo accesso diretto in Q2. Ha guidato bene per tutto il fine settimana, aiutato da una pista a lui congeniale: ogni gara cresce un pochino, dimostrando di stare bene in MotoGP. Bravo e veloce. Convincente.

Brad Binder 6
Alla fine è sempre lui il miglior pilota KTM al traguardo, ma deve assolutamente migliorare in qualifica: non si può partire (quasi) sempre così indietro. Poi, in gara fa delle grandi rimonte, ma non può fare miracoli. Giro secco, che incubo.

Fabio Quartararo 6
Limita i danni, in qualche modo, nel GP per lui più difficile, forse rallentato da una gomma posteriore non all’altezza della situazione. La verità, però, è che non è mai stato troppo efficace sul passo per tutto il fine settimana. Ma i mondiali si vincono così. Attento.

Jorge Martin 5
Un passo indietro, dopo tanti in avanti. Può succedere a un debuttante. Sottotono.

Iker Lecuona 7
Bella gara, con bei sorpassi, senza errori. Personalmente, non capisco perché l’attuale team Petronas non abbia scelto lui per il 2022: non dimentichiamo che ha solo 21 anni. E’ un peccato che non sarà più in MotoGP.

Alex Rins 4
Dopo la bella prestazione di Silverstone, ci si aspettava ben altro, considerando che qui aveva vinto nel 2020. Fatica a essere costante, come se fosse poco focalizzato sui risultati. In MotoGP non ci si può accontentare.

Pol Espargaro 4
Purtroppo, la Gran Bretagna si conferma l’eccezione, non la regola. Lontanissimo.

Danilo Petrucci 4
Completamente demotivato e sfiduciato: così è difficile correre.

Johann Zarco 4
Purtroppo si è parlato di lui solo per il viaggio in moto fino ad Aragon… Il suo pessimo risultato, comunque, conferma quanto sia difficile la MotoGP di oggi: Zarco è uno che ha conquistato dei podi, è stato secondo nel mondiale. Uno forte, insomma. Ma se non sei a posto, se non hai fiducia con la moto, finisci indietrissimo. Momento difficile.

Maverick Vinales 6
Nel complesso, non ha fatto male, è giusto dargli il tempo per crescere. Certo, dopo i tempi di Misano, ci si aspettava qualcosa di più, ma sappiamo quanto sia complicato cambiare moto e, soprattutto, configurazione del motore. Gara di apprendistato.

Valentino Rossi 4
D’accordo, Aragon non gli piace e si adatta poco alla Yamaha, ma vederlo così indietro fa male al cuore. Controfigura.

Luca Marini 4
Il confronto con il compagno di squadra a parità di moto, più che la posizione, dice quanto sia stato difficile il suo GP. Passo indietro.

Ducati DesmosediciGP voto 9
La moto perfetta non esiste, ma ad Aragon la Ducati sembrava ad altissimo livello. Perché, come ha sottolineato Marquez, adesso non solo stacca forte ed è velocissima in rettilineo, ma è anche efficace in percorrenza. Grande ingegnere Gigi Dall’Igna.

Honda RC213V voto 8,5
Marquez torna competitivo e tornano i dubbi, perché mentre lui si gioca la vittoria fino all’ultimo giro, gli altri piloti Honda sprofondano. Qual è la verità? Che Marquez fa una differenza mostruosa, ma la RC213V, soprattutto su questa pista, non è così male.

Suzuki GSX-RR voto 8
La più lenta in accelerazione, la più lenta in rettilineo, quella messa peggio con il sistema abbassatore della moto. Insomma, non è più il “violino” perfetto della scorsa stagione.

Aprilia RS-GP voto 8
E’ sempre davanti, sempre nelle prime posizioni, su tutte le piste, in tutte le condizioni. Personalmente sono convinto che Aleix ci metta del suo, ma la base è più che buona

 

Yamaha M1 voto 7,5

Su questa pista è ancora più in difficoltà che in Austria: circuito indigesto.

 

KTM RC16 voto 7,5

In gara, Binder e Lecuona sono andati forte, dopo qualifiche molto complicate.