MotoGP. Aprilia ha svelato la RS-GP di Melandri e Bautista

MotoGP. Aprilia ha svelato la RS-GP di Melandri e Bautista
Thomas Bressani
La casa di Noale ha svelato oggi la nuova RS-GP da MotoGP. Una sfida descritta da Roberto Colaninno e Romano Albesiano. E commentata dai piloti Marco Melandri, Alvaro Bautista e dal team manager Gresini
5 marzo 2015

La casa di Noale ha presentato oggi, all'interno degli studi di SKY, la nuova Aprilia MotoGP che vedremo in pista quest'anno con i piloti Marco Melandri e Alvaro Bautista. La voglia di vedere questo nuovo progetto crescere e conquistare risultati è tanta, soprattutto dopo anni di assenza dal motomondiale. La casa di Noale ha saputo collezionare numerosi successi, ultimo quello raggiunto in SBK con il pilota Sylvain Guintoli, laureatosi Campione del Mondo SBK 2014 con l'Aprilia RSV4.

Quando si parla di Aprilia, si parla di sport. Non a caso è uno dei marchi con più vittorie nella velcoità, con 54 titoli mondiali, conquistati dal 1992 a oggi. In casa Aprilia non si aspettano di certo di essere competitivi sin da subito - tantro più che il ritorno in MotoGP è stato anticipato di un anno - , ma sarà invece una stagione di collaudo per sviluppare la nuova RS-GP, riducendo il gap che la separa dalle moto di testa.

La presentazione, tenuta da Guido Meda, ha visto salire sul palco anche il presidente del Gruppo Piaggio Roberto Colaninno che ha illustrato idee e progetti futuri per far crescere al meglio l'azienda. Piaggio ha iniziato una stretta collaborazione con il gruppo Sap SRM, così Roberto Colaninno ha raccontato questa nuova avventura:
«Si tratta di una spinta tecnologica dell'intero Gruppo Piaggio, in sintesi sta tutto nell'avere una grandissima moto, come la RS-GP, grandissimi piloti come quelli che abbiamo, grandi performance, ma prima di tutti gli altri stiamo pensando a una cosa che si aggiunge a tutto questo e che oggi non c'è ancora. Una tecnologia che deriva da un altro mondo estremamente sofisticato e che con le moto fino ad oggi ha avuto poco a che fare».

«Vedere gli altri che leggono la targa - ha continuato Roberto Colaninno - che vedono il tubo di scappamento, per me e una grandissima soddisfazione. Da oggi abbiamo l'opportunità di collaborare con questa grande società per cercare di individuare e di concretizzare quel qualcosa che si trova nel nostro DNA e quando riusciremo ad individuarlo, costruirlo e a offrirlo creerà un grande momento di soddisfazione e entusiasmo. In sostanza si tratta di un fatto di alta tecnologia che si aggiungerà a quella che abbiamo già con Aprilia.»

Colaninno rimane comunque con i piedi per terra, sapendo benissimo che questa avventura di Aprilia in MotoGP non sarà facile. «Entriamo in un mondo difficile e ne siamo coscenti, occorrerà avere molta passione e pazienza. Noi non pensiamo di arrivare primi quest'anno, ma sappiamo che l'evoluzione dell'Aprila è un qualcosa che va in crescendo e che si andrà a misurare in ambienti sempre più difficili».

Aprilia e il Gruppo Piaggio hanno deciso di anticipare di un anno il loro rientro in MotoGP, consapevoli della scelta coraggiosa. Il 2015 sarà dedicato allo sviluppo della RS-GP, prima del debutto, nel 2016, di una moto prototipo in configurazione Full Factory.

Romano Albesiano, Responsabile di Aprilia Racing, ha così commentato: «Dopo essere passati dalla SBK, alla CRT, ora siamo arrivati al top con la nostra prima MotoGP. L'evoluzione di questa nuova moto parte dall'esperienza fatta l'anno scorso nella categoria CRT.
«Il futuro di Aprilia va ormai verso la MotoGP e sappiamo bene che si tratta di un percorso lungo, complesso e faticoso. Partire prima di quanto fosse stato deciso ci consentirà di arrivare prima all'obiettivo che noi riteniamo essere necessario. Quest'anno faremo fatica e al momento stiamo avendo tanti problemi, ma al tempo stesso stiamo imparando tante cose. Sono estremamente soddisfatto della scelta, anche se capisco che per molti possa sembrare una decisione azzardata».

Questa nuova sfida, da parte di Aprilia, vedrà anche una partnership con Gresini Racing, guidata dal due volte Campione del Mondo Fausto Gresini, anche lui pilota Aprilia per un anno.
«Per me è un grande onore fare parte oggi di questo gruppo - ha commentato Gresini, il Team Manager - e di rappresentare una casa italiana, cosa avvenuta per un anno come pilota Aprilia. Trasformarsi da un Team satellite ad uno factory mi riempie di orgoglio e di grande responsabilità.
«La sfida di Aprilia in MotoGP è una sfida molto importante. Sappiamo dove dobbiamo lavorare e lavoriamo con la consapevolezza delle difficoltà che ci saranno, ma anche con la certezza che miglioreremo. La MotoGP di oggi è una categoria molto competitiva, qui c'è un progetto di sviluppo e come tutte le cose serve anche tempo per crescere e voglio dare il mio contributo per far si che avvenga il più in fretta possibile».

 

Ad affrontare questa lunga sfida, in pista con la RS-GP, saranno i piloti Marco Melandri, Campione del Mondo con Aprilia 250 nel 2002, e Alvaro Bautista iridato nel 2006 in 250, sempre con una moto di Noale. Marco Melandri, sul palco della presentazione dell'Aprilia MotoGP, racconta come sono andati i test a Sepang e le sue sensazioni in sella alla RS-GP:
«Per me è stato un inizio davvero difficile - ha detto Melandri -, noi abbiamo anticipato i tempi iniziando con un anno di anticipo. Questa sarà una stagione di collaudo, durante i test bisognava non commettere errori, l'importante per me era fare dieci giri più piano piuttosto che qualche caduta in più. Non so se sia un pregio o un difetto, ma sono un pilota che se non sente la moto fare quello che voglio, o che non mi da la fiducia necessaria, non riesco a guidare nemmeno all'80% delle mie potenzialità. Ho faticato tanto, provando anche a cambiare modo di guidare ma non riuscivo proprio a trovare la fiducia necessaria. 
«La mia difficoltà più grande sta attualmente nella gestione dell'avantreno: non riesco ad essere aggressivo e inserire la moto in curva con i freni tirati, perchè non la sento assorbire le buche, ma la sento soltanto spingere con la ruota davanti, non riuscendo a chiudere le linee e lo stesso accade anche a centro curva. Credo che la mia sia più una difficoltà di sensazione più che di adattamento alla moto, non ho quella confidenza per fare quello che vorrei, anche provando gomme diverse lo stesso giorno le cose non sono cambiate».

A concludere la giornata di presentazione tocca ad Alvaro Bautista, andato meglio negli ultimi test MotoGP rispetto al suo compagno di squadra:
«Come con Marco anche io non sento l'anteriore al 100%. La base di questa moto non è male, ci mancano per il momento dei piccoli dettagli che sono quelli che fanno la differenza e che ci farebbero andare più veloci nei tempi. Dobbiamo decisamente miglirare l'anteriore, perchè non mi sento tanto a posto in ingresso curva. Il posteriore, l'elettronica e il motore hanno bisogno ancora di essere sistemati. In sostanza la moto ha una buona base, ma dobbiamo migliorare in tutti gli aspetti».

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