MotoGP. Mick Doohan: “Márquez tonerà quello di prima”

MotoGP. Mick Doohan: “Márquez tonerà quello di prima”
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L’australiano non ha dubbi: la forza mentale di Márquez è una garanzia, e lo spagnolo tornerà per vincere. Anche se l’infortunio è stato grave e Marc ha affrettato i tempi: fece lo stesso anche Mick nel ’99, e la gamba destra, martoriata, cedette
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14 ottobre 2020

Mick Doohan è considerato un simbolo del recupero e del ritorno al vertice dopo aver subìto un gravissimo incidente con la moto. E ha avuto l'opportunità di parlare a motogp.com del recupero di un altro pilota Honda che sta facendo la storia del campionato: Marc Márquez

“E’ una situazione difficile per Marc – ha dichiarato l’australiano - anche se ad essere sincero molti piloti stanno cadendo, al momento, a causa delle gomme o altro. Malauguratamente gli infortuni fanno parte delle corse: quando cadi il più delle volte non ti fai male, ma qualche volta va peggio. Dopo l'infortunio al braccio sembrava che Marc stesse per tornare subito in sella, era ciò che voleva, ma purtroppo non era ancora in condizione”.

La rottura della piastra, che per il clan di Márquez – come ha puntualizzato di recente Alberto Puig - era del tutto inattesa dopo le rassicurazioni del chirurgo, ha allungato di molto i tempi del recupero.
Ma il punto è: Marc Márquez tornerà quello di prima? E’ ciò che si chiedono tutti gli appassionati e anche i diretti rivali. Mick Doohan non ha dubbi: la forza mentale del 93 è al centro del suo ragionamento. 

"Marc rimane lo stesso, deve solo lasciarsi alle spalle il suo infortunio. Non ho dubbi che sul piano mentale Marc non cambierà minimamente. Da una parte i suoi rivali forse non vorrebbero che torni per mostrare tutto ciò che sa fare, ma sono anche consapevoli che è sempre bello correre contro uno come Marc. Gli ci vorrà un po’ di tempo per tornare ma, rispondendo direttamente alla domanda, sì, tornerà vincendo ancora, non cambierà nulla".

“Io tornai troppo presto e sbagliai”

Doohan, oggi cinquantacinquenne, andò molto vicino a perdere la gamba destra per le conseguenze della caduta nel Gran Premio d'Olanda del 1992, quando aveva vinto cinque dei sette GP disputati e stava dominando.
La storia di Mick è nota, numerosi sono i suoi estimatori anche in Italia, e molti ricorderanno che il pilota Honda, assistito dal dottor Costa, decise di correre le ultime due gare, in Brasile e Sudafrica, cercando invano di arginare Wayne Rainey. Doohan ci provò caparbiamente, fu sesto a Kyalami, ma Wayne centrò il suo terzo titolo consecutivo.

Quello che è accaduto dopo è la storia del motociclismo: il pilota della Gold Coast ha vinto cinque titoli consecutivi in 500 tra il 1994 e il 1998, ritirandosi alla fine del 1999 dopo un altro grave incidente: cadde rovinosamente a Jerez e le conseguenze, purtroppo, hanno compromesso del tutto la gamba destra già malconcia. E oggi ammette che nel ’99 sbagliò, nel voler tornare subito a correre.

“Ogni pilota ha nel suo DNA quella voglia di tornare il prima possibile dopo un infortunio – dichiara oggi Doohan - e l’ho fatto anch’io, in passato, con la gamba. Nel 1999 ho forzato i tempi per tornare in sella, ho rotto tutte le viti che tenevano ferma la piastra e la mia gamba è crollata. Così mi sono dovuto ritirare dalle gare".

Ma un grave infortunio può cambiare la prospettiva di un pilota e il suo modo di affrontare le corse? Mick lo esclude.

"Sinceramente un infortunio non cambia il modo in cui ti concentri per affrontare le gare. Tutti i piloti lo sanno: puoi infortunarti e può accadere anche il peggio, questo è qualcosa che accetti prima di salire sulla moto. Quando ti capita un incidente, prima ti chiedi perché è successo, e poi quanto tempo ci vorrà per tornare in sella. Purtroppo Marc sta impiegando più tempo del previsto, ma psicologicamente è riuscito ad affrontarlo: e quindi ora si sta semplicemente chiedendo quando sarà in grado di tornare al suo massimo”.

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