MotoGP, Pol Espargaro: “Honda si aspetta da me grandi risultati”

MotoGP, Pol Espargaro: “Honda si aspetta da me grandi risultati”
Giovanni Zamagni
Il nuovo pilota della HRC non si nasconde: “Avrò poco tempo a disposizione, ma non cerco scuse: sono qui per provare a vincere. Campioni prima di me hanno faticato con questa moto, io voglio rischiare il più possibile nei test per accelerare i tempi di apprendimento”
22 febbraio 2021

Il sorriso è quello solito: Pol Espargaro è certamente un ragazzo solare. Fino adesso, però, Pol ha corso in MotoGP senza alcuna pressione, qualsiasi risultato andava bene. Con la Honda è diverso: Pol lo sa, ma è pronto per una sfida che in passato ha messo in crisi piloti fortissimiE’ un limite avere solo cinque giorni di test in Qatar?

“Sicuramente non è la cosa migliore iniziare in una nuova squadra con così pochi test: in MotoGP adesso il livello è altissimo, ci sono tanti piloti forti, le moto sono livellate. Cinque giorni sono pochi, ma non voglio scuse: HRC conosce la situazione, sanno cosa fare, dobbiamo imparare la moto il più velocemente possibile e provare a essere pronti per il primo GP”.

Pensi di poterti adattare alla moto?

“Difficile dire qualcosa prima di provare la moto. Sappiamo che Honda vuole piloti per vincere gare e campionati: Marquez ha dimostrato in passato di poter lottare per la vittoria in ogni GP e Honda si aspetta lo stesso da me. All’inizio sarà molto differente per me rispetto al passato: vado in Qatar tre giorni prima del test per conoscere bene tutto il piano di lavoro, programmare più cose possibili, studiare i dati. Io ho bisogno di tanta fiducia nell’anteriore, di frenare fino a dentro alla curva: all’inizio sarà un po’ complicato, bisognerà forzare, rischiando anche una caduta per arrivare a capire bene la moto. Questa è una moto difficile che ha bisogno di uno stile ben marcato che è quello di Marc: devo adattarmi velocemente.”

 

Come sarà iniziare l’anno senza Marquez al tuo fianco?

“Qui la situazione è un po’ diversa rispetto a quella che ho vissuto in passato: la moto è già competitiva e vincente, non devi parlare così tanto con il tuo compagno di squadra come era necessario fare, per esempio, in KTM dove era tutto nuovo e servivano i dati di tutti per far crescere la moto. Ma anche se non ci aiuteremo uno con l’altro, questo non significa che non ci sarà una buona relazione tra di noi: è sempre importante avere un’atmosfera serena dentro al box. Sicuramente, senza Marquez avrò più pressione su di me: abbiamo bisogno di lui dentro al box, lui è il numero uno del team, il pilota più veloce con questa moto. Speriamo che torni presto per migliorare più velocemente”.

 

Nessuno ti indica come favorito; puoi essere la sorpresa?

“E’ chiaro che non sono tra i favoriti perché in passato chi ha debuttato con la Honda ha sofferto un po’, ci sono stati campioni che con questa moto non hanno fatto bene, pur avendo più tempo a disposizione di me. Devo pensare al mio lavoro, entrare subito in sintonia con la mia squadra, sfruttare al massimo il tempo a disposizione per arrivare pronto per la prima gara”.

 

Chiedi tempo per adattarti alla moto?

“No, non me lo posso permettere: la Honda non mi ha preso per questo, ma per provare a vincere. Devo portare qui tutto quello che ho imparato in Yamaha e in KTM per adattarmi la moto, ma non ho troppo tempo, anche a costo di fare qualche caduta in più in prova per accelerare l’adattamento alla moto. Questi colori hanno vinto GP e mondiali, non la si può prendere con calma. Ho voglia di iniziare questa nuova avventura, da tanto tempo sto pensando se il mio stile di guida può essere positivo per questa moto. Devo sfruttare l’occasione: sogni sempre di essere un pilota ufficiale, farlo con la HRC è qualcosa di speciale”.

 

Come sarà il rapporto con Marc?

“Siamo giovani, ci piacciono le stesse cose, potremo anche andare a cena insieme, ma siamo rivali. Il compagno di squadra è il primo rivale: lui è il miglior pilota del mondo, sarà dura con lui”.

 

Qual è l’obiettivo?

“Quando ho deciso di firmare per Hrc sapevo che era 'O tutto o niente', so cosa significano questi colori, qual è la mia responsabilità senza Marquez al mio fianco all’inizio. Ma l’obiettivo è lottare per il titolo: questi colori richiedono un livello di risultati altissimo”.