MotoGP. Razlan Razali: “Franco Morbidelli per il titolo, Valentino Rossi è una leggenda”

MotoGP. Razlan Razali: “Franco Morbidelli per il titolo, Valentino Rossi è una leggenda”
Giovanni Zamagni
Durante la presentazione ufficiale della squadra, il team principal fa il punto della situazione: “Franco può fare qualsiasi cosa, Valentino può portare stabilità e risultati”. Sul futuro con Yamaha: “Abbiamo iniziato a parlare a dicembre, il rinnovo è la nostra priorità"
1 marzo 2021

I colori sono belli e accattivanti: non fanno vincere le gare, ma sicuramente danno una piacevole immagine di una squadra che in soli due anni è arrivata ai vertici della MotoGP.

Per il 2021, ecco Valentino Rossi, “una leggenda vivente”, come lo definisce il numero uno della squadra, il team principal Razlan Razali.

I due piloti parleranno domani (Franco Morbidelli) e mercoledì (Valentino Rossi): durante la presentazione ufficiale del team Petronas solo un paio di battute di “rito”. “Che bello dividere il box con Valentino, mi aspetto un anno buono per entrambi, nel quale ciascuno potrà imparare dall’altro” dice Morbidelli. “Per me è una nuova sfida in una squadra che ha dimostrato grande competitività. L’obiettivo è lottare per la vittoria, per il podio e per una buona posizione a fine stagione”, continua Rossi.

In attesa delle reciproche conferenze stampa, ecco quella di Razali, uno che piace perché parla chiaro, non si nasconde, affronta senza problemi tutte le tematiche. La prima domanda che gli viene fatta è delicata: qual è il rapporto con Yamaha, siete in qualche modo in competizione con la VR46 per il futuro?

“Stiamo discutendo con Yamaha per proseguire la nostra collaborazione. Abbiamo iniziato a parlare con loro a dicembre, noi vorremo continuare per i prossimi cinque anni, ma è ancora tutto in discussione. Si deciderà tra maggio e luglio. Per quanto riguarda il team VR46 non so nulla, noi pensiamo a noi con l’obiettivo di rinnovare con Yamaha”.

State parlando anche con altri costruttori, come per esempio la Suzuki?

Ascoltiamo tutti i costruttori che vengono a parlare con noi, siamo aperti a tutti. Ma il nostro obiettivo è continuare con Yamaha dopo due anni sicuramente molto positivi grazie al loro supporto.

Eventualmente, si può arrivare a una collaborazione con la VR46?

Come ho detto, siamo aperti a qualsiasi possibilità, ma una eventuale collaborazione sarebbe possibile solo se la direzione e la strategia della squadra rimangono in mano nostra.

Ma è vero che con Yamaha avete avuto qualche problema e cosa vorreste cambiare per il futuro?

Noi vogliamo essere considerati dei collaboratori a tutti gli effetti, non una semplice quadra che paga… Nel 2020 eravamo molto dispiaciuti di aver perso il titolo piloti e costruttori, perfino più di Yamaha. Vogliamo ottimizzare la relazione con loro, far crescere insieme i piloti da portare in MotoGP: adesso sono molto soddisfatto del nostro rapporto. Non voglio assolutamente che la nostra sia considerata una squadra “satellite” o “indipendente”: vogliamo essere parte della famiglia Yamaha.

Puoi specificare meglio perché Franco Morbidelli non ha una moto ufficiale?

Sia noi sia Yamaha sappiamo perfettamente quanto è forte Franco, qual è il suo valore. Purtroppo, però, stiamo vivendo una situazione economica difficile, non c’è la possibilità di avere una M1 ufficiale. Ma come è già successo nel 2020, Yamaha farà il possibile per assistere al meglio Franco, anche con qualche eventuale aggiornamento. Ma bisogna fare un passo indietro. Nel 2019, durante il GP della Malesia, Yamaha ci aveva comunicato che la M1 sarebbe stata completamente cambiata per il 2020, ma che loro avrebbero preferito avere due specifiche differenti in pista, portando avanti anche la 2019. Noi, in quel momento, considerando i risultati, eravamo focalizzati più su Fabio Quartararo e abbiamo fatto questa scelta.

Perché avete firmato voi direttamente il contratto con Morbidelli, prima di avere l’accordo con Yamaha?

Con Yamaha non parliamo solamente del rinnovo del contratto dal punto di vista tecnico, ma anche del futuro dei piloti, considerando anche che noi abbiamo la squadra sia in Moto3 (con John McPhee e Darryn Binder, nda) sia in Moto2 (Xavi Vierge e Jake Dixon, nda). Ma bisogna fare un passo indietro. Per la situazione del 2020, il campionato è iniziato tardissimo e ci sono stati anche dei problemi tecnici che hanno rallentato Franco a Jerez: non volevamo rischiare di perderlo e per questo abbiamo deciso di firmare direttamente con lui un contratto di due anni.

Molti indicano in Morbidelli uno dei favoriti per il titolo: credi possa sentire la pressione?

Franco ha già conquistato un titolo in Moto2, nel 2020 ha dimostrato di sapere gestire la pressione, sa mantenere la giusta concentrazione, più di altri piloti, per esempio di Fabio (Quartararo, NDA). Sa cosa gli serve per fare sempre meglio: sono fiducioso.

Ma può vincere il titolo?

Credo di sì.

Qual è la qualità umana migliore di Morbidelli?

E’ come un artista, è un piacere parlare con lui, ha una bella visione della vita, si interessa anche di problemi importanti come il razzismo o i problemi degli altri.

Cosa significa avere Valentino Rossi nella vostra squadra?

Valentino è una leggenda vivente e ha un sacco di tifosi in Malesia: averlo nella nostra squadra è qualcosa di incredibile ed eccitante per tutti gli appassionati. A ottobre si correrà a Sepang (speriamo abbia ragione… nda), sarà un momento fantastico. In questi mesi, ho imparato quanto Rossi sia importante in tutto il mondo, anche se noi siamo concentrati più sui risultati che sulla sua popolarità.

Cosa può portare Rossi al team Petronas?

Stabilità, esperienza e anche risultati.

Quando si deciderà per Rossi nel 2022?

Dobbiamo pensare gara per gara, probabilmente i primi 6-7 GP saranno cruciali. E’ chiaro che bisogna raggiungere certi risultati, ma lui ha sufficiente esperienza per capire se andare avanti o fermarsi.

Hai già avuto modo di conoscerlo meglio?

No, fino adesso abbiamo parlato solo dal punto di vista tecnico, non c’è stata ancora la possibilità di andare, per esempio, a cena insieme. Ci sarà modo di conoscerci durante l’anno.

Solitamente voi fate crescere i piloti giovani: allora, perché prendere Valentino?

In una situazione normale avremmo preso in considerazione anche altri piloti, ma non c’è stata la possibilità. E uno giovane, l’abbiamo. Diciamo che per Valentino abbiamo fatto un’eccezione.