MotoGP, Taramasso (Michelin): le nostre gomme favoriscono... tutti

MotoGP, Taramasso (Michelin): le nostre gomme favoriscono... tutti
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Il responsabile racing del Bibendum fa il punto. Le difficoltà di produzione ("abbiamo pronte gomme per sei GP") lo sviluppo e un'analisi sulla situazione delle gomme
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17 aprile 2020

Tutto fermo anche per i gommisti: non solo le aziende costruttrici di moto ma anche quelle di pneumatici sono in completo stop. Fra queste, naturalmente, Michelin, almeno in patria, che sta però contribuendo alla lotta al Coronavirus attraverso la produzione di mascherine. Ma la produzione di gomme dedicate alle attività agonistiche è completamente ferma - i laboratori si dedicano ad attività di analisi e simulazione, sfruttando il tempo a disposizione - e in caso di (improbabile, per non dire impossibile) ripartenza della MotoGP, ci sarebbe qualche difficoltà.

"Non è possibile produrre gomme in anticipo per tutto l'anno - ha dichiarato Piero Taramasso, responsabile racing di Michelin - abbiamo in magazzino quelle per le prime sei gare, ma con specifiche che potremmo utilizzare per fare le prime due gare in calendario. Per questo è necessario sapere quanto prima le date e le gare che si correranno. Le nostre gomme vengono realizzate secondo specifiche precise per ogni pista, non è possibile utilizzare quelle di un GP in un altro." 

Il tempo è quindi un fattore fondamentale, perché per realizzare la fornitura per un GP - circa 1.200 pneumatici fra slick e rain - servono 3/4 settimane. E non sarà semplice studiare le soluzioni per piste dove si andrà a correre in periodi diversi da quelli usuali.

"Potremo comunque lavorare molto a livello di simulazioni - siamo in MotoGP ormai da qualche anno e abbiamo un quantitativo di dati sufficiente: conosciamo le caratteristiche delle piste e il funzionamento delle mescole. Saremo in grado di produrre le tre mescole necessarie - ce ne basterebbero quasi sempre due - per coprire le varie situazioni che ci si pareranno davanti. Grazie allo sviluppo compiuto le nostre soluzioni sono diventate molto più polivalenti, e con due opzioni possiamo affrontare un range di temperature da 10 a 45°"

Sarà interessante anche capire se il blocco allo sviluppo delle moto fino al 2021 introdotto dall'organizzazione avrà ripercussioni anche sulle gomme.

"Non ne abbiamo parlato, ma non vedo motivi per farlo. Al massimo, vista la mancanza di test sufficienti, rinvieremo al 2022 il nuovo anteriore che avremmo voluto introdurre già quest'anno, ammesso che i riscontri che avremo siano positivi"

Proprio i test hanno evidenziato una certa criticità per il nuovo posteriore, che non è piaciuto subito a tutti.

"In realtà, fin dal primo test tutti i piloti avevano dato parere favorevole, a prescindere dalla moto - più trazione e stabilità in uscita di curva. I tempi sul giro si erano abbassati di circa mezzo secondo, e abbiamo poi anche verificato un'usura minore e più uniforme a parità di mescola per la nuova struttura. Poi è ovvio che chi fa più fatica a sfruttarla si lamenta, ma non credo che sia un problema legato a un particolare tipo di moto: come ha detto Marquez, è una gomma nuova e bisogna adattare sia la moto che lo stile di guida. Credo sia solo questione di tempo e tutti ne beneficeranno, è solo che qualcuno ci si è adattato più rapidamente. Più aderenza fa sempre comodo a tutti".

Sembra però che le squadre più veloci a trarne vantaggio siano state quelle che corrono con le quattro cilindri in linea, mentre per esempio in Ducati hanno faticato molto di più.

"La forza di Yamaha e Suzuki sta nella percorrenza, ed è ovvio che siano migliorate con una gomma dotata di maggior grip. Ma allo stesso modo le V4, che tipicamente hanno più accelerazione, come Ducati o KTM, arriveranno a beneficiarne perché una volta trovata la giusta interpretazione avranno più trazione in uscita. Il vantaggio ci sarà per tutti."