Nico Cereghini: “Valentino può correre finché gli pare”

Nico Cereghini: “Valentino può correre finché gli pare”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
A differenza di un anno fa, la MotoGP partirà regolarmente. Dai primi test qualcosa si è già visto, però non si è ancora visto Valentino Rossi. Che stagione sarà la sua e perché per molti resti una cosa bella vederlo in pista nonostante i 42 anni
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
8 marzo 2021

Ciao a tutti! Un anno fa, proprio l’otto di marzo, i piloti della Moto3 e della Moto2 si preparavano a disputare il loro primo GP in Qatar, quelli della MotoGP erano invece rimasti a casa, qui in Italia stavamo entrando nel primo lock down generale e in Europa cresceva l’allarme. E’ passato un anno intero e purtroppo poco è cambiato: ci aspettano ancora mesi molto difficili nell’attesa dei vaccini per tutti.

Potrei dire che almeno per la classe MotoGP è un passo avanti: il campionato può iniziare in modo regolare per le prime due date, poi chissà. E direi che per Mir e compagni si annuncia sulla carta un campionato scoppiettante. Stasera in DopoGP analizzeremo le novità, ma già sapete che sono davvero tante sia sul piano tecnico sia su quello sportivo con tanti rookies e tanti cambiamenti ai vertici. Aspettando il rientro di Marc Marquez.

Le Yamaha subito molto veloci, l’Aprilia competitiva, le Ducati e le Suzuki già bene, la Honda e la KTM per ora nascoste, Pol Espargaro e Danilo Petrucci impossibili da valutare oggi. Sì d’accordo, ma Valentino Rossi in Petronas? Lo sguardo di molti appassionati è concentrato lì: che farà Valentino? sarà più lento, sarà più veloce, smetterà, continuerà? Naturalmente c’è una parte di pubblico che ha già la risposta in tasca, sono quelli che da anni sostengono che da un pezzo il 46 avrebbe dovuto smettere. Ma per tutti gli altri, per la grande maggioranza che seguita ad apprezzarlo per ciò che negli anni ha saputo realizzare nel motociclismo, questo 2021 sarà bello da seguire.

Così credo io. Che non mi aspetto chissà che ribaltoni, tuttavia resto molto curioso. I test per il Dottore sono cominciati in salita, Morbidelli è in piena forma e sarà dura avvicinarlo, il team Petronas non è il team interno checchè se ne dica; eppure so che Rossi non si arrenderà così facilmente. Farà fatica, a quarantadue anni la testa non è quella dei 25 e dei 30, lo so, ma tutti noi siamo certi che sia ancora molto veloce, per lo meno in certe condizioni e quando troverà il feeling completo con la sua Yamaha factory.

L’anno scorso Valentino ha gettato via un paio di occasioni molto favorevoli. Vero. E imperdonabile, per uno esperto come lui, chissà quante notti insonni ha passato rivivendo quegli errori. Ma si può capire che l’anno scorso per Rossi sia stato particolarmente difficile: c’era l’ansia di verificare la sua competitività con un calendario tardivo e sconvolto dalla pandemia, e poi l’amarezza per un destino deciso da altri, da Yamaha che aveva l’urgenza (sacrosanta) di comporre la squadra. Questo 2021 è diverso, il 46 parte da dietro, nulla da perdere.

Poi andrà come andrà. Ma personalmente credo che, comunque vada, Valentino abbia il pieno diritto di decidere quando e come concludere la sua carriera. Tra i grandi piloti, in questo mezzo secolo di motociclismo che ho potuto seguire c’è chi si è fermato quando era in alto, chi lo ha fatto quando è scivolato in basso; chi si è fermato presto, così presto che pensavo sarebbe tornato, chi molto tardi. Ho fatto qualche errore di valutazione, negli anni, lo ammetto.  Ma non mi sono mai sentito all’altezza di mettere in discussione una di quelle scelte, così personali. Vale può correre finché gli pare e sarò, saremo, sempre felici di vederlo in pista.