Simoncelli, 10 anni fa il suo titolo

Simoncelli, 10 anni fa il suo titolo
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Il 19 ottobre 2008 il Sic diventa l'ultimo iridato italiano in 250. Riviviamo quell'anno mitico
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
19 ottobre 2018

E’ poco più che l’alba, qui in Italia, quando Marco Simoncelli il 19 ottobre 2008 conquista il titolo mondiale della 250, riportando in Italia il titolo della quarto di litro dopo il dominio spagnolo di Pedrosa e Lorenzo e diventando l'ultimo italiano iridato nella quarto di litro  per quattro anni. SuperSic lo fece suo con una gara intelligente, con il cervello acceso, coronando così una stagione quasi perfetta anche se non esente da qualche polemica. E pensare che a Noale, a inizio anno, avevano creduto così poco in lui da averlo fatto partire con la più vecchia LE invece della RSA degli altri ufficiali

Simoncelli nasce il 20 Gennaio 1987 a Cattolica, praticamente di fianco all'autodromo di Misano che oggi porta il suo nome. Inizia con le minimoto, vince due titoli italiani scornandosi con il suo eterno rivale Dovizioso, e poi passa direttamente alle moto da Gran Premio. Un titolo europeo, una wild card a Brno, e poi, nel 2003, arriva al Mondiale con Matteoni. Cade tanto ma inizia anche a vincere, al secondo anno, a Jerez, però è lungo e pesante e sulla 125 ci sta per scommessa. E' il caso di passare alla 250.

Marco con la 125 nel 2004
Marco con la 125 nel 2004

Nel 2006 corre con la Gilera, ovvero l'Aprilia sotto mentite spoglie. Una stagione dignitosa, con belle prestazioni alternate a cadute rovinose che gli fruttano la promozione alla semiufficiale. Però, un po' perché il capotecnico Brazzi salta mezza stagione, un po' perché Marco non accetta di perdere, fatto sta che finisce più gare nella ghiaia che sotto il traguardo. Poi, d'inverno, succede qualcosa. Intanto convince Gilera a confermarlo, cosa tutt'altro che scontata, e poi dopo i test sembra aver ritrovato smalto e fiducia nei suoi mezzi.

Simoncelli nel duello con Bautista, all'Estoril
Simoncelli nel duello con Bautista, all'Estoril

Il mondiale, per la verità, non è che inizi benissimo. In Qatar cade per un problema tecnico, a Jerez Bautista grippa e lui lo prende dentro, All'Estoril svolta, perché finisce secondo. In Cina è quarto, a Le Mans di nuovo secondo, poi al Mugello arriva il primo centro. Lotta per mezza gara con Bautista, poi si scontra con Barbera sul rettilineo causandone (involontariamente) la caduta e finisce al centro della sua prima polemica, sdrammatizzata all'arrivo con una battuta leggendaria.

 

E poi vince di nuovo a Barcellona, sul podio a Donington, in Olanda e in Repubblica Ceca mentre vince al Sachsenring, a Motegi e a Phillip Island. E poi Sepang, il SIC - Sepang International Circuit, stessa sigla del suo identificativo sul cronometraggio ufficiale per non sovrapporsi a Julian Simon - dove Marco conquista il titolo iridato. E tutti noi abbiamo pensato che sarebbe potuto essere solo il primo, perché Simoncelli andava forte, fortissimo, e con quel fisico avrebbe fatto bene anche in MotoGP, se avesse messo a posto definitivamente la testa. E invece tre anni dopo, sempre a Sepang, il destino ha voluto che non fosse così.

Ciao, Marco, ovunque tu sia.