SBK. Le pagelle di Silverstone

SBK. Le pagelle di Silverstone
Carlo Baldi
Rea e Baz vincono la gara, il giovane Cluzel sale per la prima volta sul podio, Laverty sul podio ci sale per ben due volte, ma chi torna a casa con il bottino più grosso è ancora una volta Sylvain Guintoli | C. Baldi, Silverstone
5 agosto 2013

Punti chiave


E’ ormai chiaro che la pioggia quest’anno non è amica della Superbike, però a Silverstone Giove Pluvio si è accanito contro il mondiale delle derivate dalla serie, aprendo e chiudendo il rubinetto nei momenti cruciali di questa tre giorni inglese. Incredibile quanto accaduto sabato in Superpole, quando la pioggia ha iniziato a cadere nella terza fase, spazzando via il nuovo giro veloce della pista di Silverstone stabilito da Sykes in 2’03”3. Gli scherzi della pioggia sono continuati la domenica, quando i rubinetti del cielo si aprivano ad intermittenza, con i piloti che giravano ad elastico. Qualche giro in 2’08 e altri in 2’20, a seconda di quanta pioggia bagnava la pista. La SBK a Silverstone n on è nuova a gare come quelle che abbiamo vissuto oggi. Basti pensare a quelle dello scorso anno, quando dopo molti giri percorsi con le slick sulla pista bagnata (alla faccia della sicurezza) Baz vinse la sua prima gara in Superbike, mentre Biaggi cadde a cinque giri dal termine. Oggi Biaggi non c’era (in pista) ma Baz si, e ancora una volta il suo coraggio è stato premiato dalla pioggia dispettosa, che a due giri dal termine a buttato in terra Cluzel e Haslam facendo fermare gara due.


La prima l’aveva vinta Rea, abile come pochi a correre su di una pista per metà asciutta e per metà bagnata. Rea e Baz vincono la gara, il giovane Cluzel sale per la prima volta sul podio, Laverty sul podio ci sale per ben due volte, ma chi torna a casa con il bottino più grosso è ancora una volta Sylvain Guintoli. Il francese dell’Aprilia aveva perso la testa della classifica a Imola, staccato da Sykes di sei punti. Prima di Mosca aveva pensato bene di cadere in bicicletta e di rovinarsi una spalla. Erano già in molti a ritenere Sykes lanciato senza ostacoli verso il titolo mondiale, ma Sylvain a Mosca lo ha superato di quattro punti, che qui a Silverstone, a casa di Tom, sono diventati tredici. Il tutto vincendo una sola gara contro le cinque di Sykes. E se fosse l’anno della formichina Guintoli ?


Intanto è allarme motori in Superbike. Quello di Sykes è letteralmente esploso a Mosca, quello della RSV4 ha lasciato a piedi Guintoli in Superpole, ma chi sta peggio è la BMW che ne ha fatti fuori tre in due giorni. Forse siamo davvero arrivati al limite. Un motivo in più per dare il benvenuto alle Stock Evo ed ai motori contingentati. Regole nuove che fanno parte del nuovo regolamento della Superbike, al quale manca solo la firma di qualche burocrate della FIM affinché venga reso pubblico. E a proposito di Stock avete visto che spettacolo hanno offerto le gare nella Stock 1000? Tante moto, tanti giovani, tanti sorpassi. Sembra di vedere le gare della Superbike del passato? O forse del futuro ?


Ecco le nostre pagelle ai protagonisti delle gare di Silverstone.


Loris Baz – Il giovane francese della Kawasaki a Silverstone si esalta e così come è successo l’anno passato, anche questa volta un mix di bravura, fortuna ed incoscienza gli permettono di salire sul gradino più alto del podio. Questo podio potrebbe aiutarlo ad essere riconfermato dalla Kawasaki, visto che il suo contratto scade a fine anno. Mezzo punto in più pe aver dedicato la sua vittoria alla famiglia Antonelli. Voto 9


Jonathan Rea
– Forse ci è piaciuto più in gara due che in gara uno, quella che ha vinto. L’aria di casa gli fa bene (non vinceva una gara da Donington 2012) e Johnny a Silverstone ha dimostrato una grande padronanza della moto nella prima manche quando ha staccato tutti sulla pista umida, ma anche un grande carattere in gara due quando è passato nei giri finali da settimo a quarto. Da tempo andiamo dicendo che questa CBR gli sta stretta e la nostra speranza è che il prossimo anno non trovi posto in GP. Voto 9


Eugene Laverty
– Torna a casa con un bel bottino di punti, con i quali si ricandida nella lotta per il titolo. Determinato e poco incline all’errore, Eugene recupera 13 punti al suo compagno di squadra dopo essersi aggiudicato la sua prima Superpole in carriera. Un weekend da ricordare, ma ora il nord irlandese si dovrà confermare a questi livelli anche nelle prossime gare. Anche lui è in scadenza di contratto. Voto 8


Jules Cluzel
– Finalmente due prove convincenti del francesino della Suzuki che sfrutta il fatto che la sua squadra conosca perfettamente questa pista e gli metta a disposizione una moto quasi perfetta per il tracciato inglese. Lui però dimostra che quando la moto c’è lui risponde e per un debuttante in Superbike non è poco. Sesto in gara uno, festeggia il suo primo podio in Superbike (seconda posizione) nella gara successiva. Voto 7,5


Sylvain Guntoli
– Massimo risultato con il minimo sforzo. Potrebbe sembrare così, ma non lo è, perché Sylvain di sforzi ne fa tanti per resistere al dolore che ancora avverte alla spalla infortunata in bicicletta. Dopo due gare che avrebbero dovuto vederlo soccombere, Guintoli è ancora in testa alla classifica del mondiale che ha ceduto solo a Imola a causa della rottura della sua Aprilia. Roccia. Voto 7


Leon Camier
– Così come il suo compagno di squadra, anche lui può sfruttare una moto che il suo team sa adattare al meglio alla pista di Silverstone (reminiscenze del BSB). Rivede il podio dopo una anno (terzo al Nurburgring nel 2012) in gara uno, mentre nella seconda soccombe dopo una dura lotta in un gruppo di assatanati connazionali e francesi. Speriamo non torni nell’anonimato delle precedenti gare. Voto 7


Tom Sykes
– Pur essendo inglese le condizioni miste asciutto/pioggia non piacciono a Tom che pensa alla classifica e preferisce non rischiare. però undicesimo e settimo non sono le posizioni che ci aspetta da lui. Beffato in Superpole, dove gli viene annullato un tempone fantastico (2’03”3) in gara Tom non mostra mai le unghie. In attesa che la Pirelli gli ridia quella tenerona della SCO che piace tanto alla sua Ninja, Tom limita i danni. Voto 6


Marco Melandri
– Tradito dalla sua moto in Superpole, è costretto a partire dalla quinta fila. L’asfalto di Silverstone che in alcuni punti fa concorrenza alle strade italiane esalta i suoi problemi di chattering. Marco ci prova, ma di certo non si danna l’anima e si accontenta di due noni posti. Risultati mediocri. E’ ancora in corsa per il titolo, ma le gare diminuiscono mentre i punti da recuperare a Guintoli aumentano. Voto 5,5


Ayrton Badovini
- Madre Natura ed il fatto di aver corso in moltissimi campionati diversi, hanno dato ad Ayrton una sensibilità di guida che lui riesce a mettere a frutto sul bagnato. Purtroppo però a Silverstone la pioggia cade solo a tratti e Ayrton recupera, ma non può portare a compimento la sua rimonta, come aveva invece fatto a Mosca. Certo se non fosse partito dalla quinta fila avrebbe potuto fare due gare ben diverse. Il pilota di Biella ce la mette tutta e non molla. Testardo. Voto 6


Carlos Checa
– In Superpole porta la Panigale al secondo posto confermando la sua attitudine e quella della 1199 alla Superpole. Però in gara la musica cambia. Le condizioni della pista non aiutano Carlos che chiude il gas e non rischia. Difficile dargli torto, ma vederlo tredicesimo dietro Neukirchner è un brutto spettacolo (con tutto il rispetto per il Max tedesco) Voto 5,5


Chaz Davies
– L’inglese della BMW ci mette tanto impegno, ma in gara uno è frenato dalla pioggia mentre nella seconda manche a fermarlo è il motore della sua S100RR proprio mentre è in lotta per un posto sul podio. Sfortunato. Voto 6


Davide Giugliano
– Un weekend da dimenticare. Il ragazzo ha talento, ma cade troppo. A Mosca aveva conquistato la sua prima Superpole ma era poi caduto in gara. In Inghilterra invece è caduto nella fase due della Superpole ed in gara, dopo un problema tecnico nella prima manche, ha ottenuto uno sconcertante quindicesimo posto nella seconda. Bisogna che il suo team gli si stringa attorno e lo aiuti in un momento per lui non certamente facile. Voto 5

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