SBK. Le pagelle di Laguna Seca

SBK. Le pagelle di Laguna Seca
Carlo Baldi
Vittorie per Sykes e Laverty in uno dei round più spettacolari della Superbike 2013. Bravi Giugliano, che mette a frutto il suo talento, e Melandri che guida sopra i problemi. Guintoli non morde e la Ducati torna a casa delusa | C. Baldi
30 settembre 2013

Punti chiave


Per la Superbike il round di Laguna Seca è stato un ritorno al passato. A quando le gare delle derivate dalla serie davano spettacolo ed il talento ed il coraggio dei piloti contavano più dell’elettronica e del traction control. Su di una pista corta quanto spettacolare, abbiamo assistito a due (o forse sarebbe meglio dire quattro) gare che ci hanno tenuto con il fiato sospeso sino alla bandiera a scacchi. Gare importanti anche per la classifica, anche se l’unico verdetto emesso negli U.S.A. è stata la matematica esclusione di Davies dalla lotta per il titolo. Gli altri quattro, Sykes, Laverty, Guintoli e Melandri, se lo contenderanno nelle prossime quattro gare.


Ancora una volta il mondiale Superbike ci regalerà un finale thriller e anche se al momento è Sykes a godere dei favori del pronostico nei prossimi due appuntamenti di Magny Cours e Jerez non mancheranno di certo i colpi di scena e le sorprese. Se infatti l’inglese della Kawasaki può contare su un cospicuo vantaggio sui suoi diretti concorrenti, va anche detto che molto probabilmente nelle ultime quattro manche il pilota della casa di Akashi non potrà contare sulla gomma SC0, utilizzabile solo con le alte temperature che sia in Francia che in Spagna sono difficilmente riscontrabili ad Ottobre. Senza la gomma preferita e con la pressione derivante dalla leaderships della classifica, Tom è chiamato ad un compito non facile, soprattutto perché alle sue spalle preme un fortissimo Laverty che ha vinto tre delle ultime quattro gare e non accenna a fermarsi. Guintoli arriva alla gara di casa con le polveri bagnate, ma con la rabbia di chi vede allontanarsi un sogno durato tutta una stagione. Sylvain sa che Magny Cours potrebbe essere la sua ultima spiaggia e con il sostegno del suo pubblico punterà a riaprire la lotta per il titolo.


Il team Ducati Alstare era arrivato a Laguna con molte speranze, confermate dalle ottime prestazioni di Canepa nelle prove e in Superpole. Purtroppo quest’anno per la Panigale le prove sono una cosa e le gare un'altra. Il giovane e arrembante Canepa non ha fatto il miracolo e non lo poteva certo fare Badovini che fatica a camminare. La casa di Borgo Panigale è davanti ad un bivio : chiudere il team ufficiale e supportare i privati (specialmente quelli Evo) o investire in un top rider e insistere sul progetto della nuova 1199? Nelle ultime due gare sarà Michele Pirro a sostituire Checa. Esperto e veloce il pilota pugliese potrebbe essere l’uomo giusto per la Panigale e per fare un poco di chiarezza sulle capacità delle controversa Superbike Ducati.
 

Ecco i nostri voti ai protagonisti di Laguna Seca


Eugene Laverty – Un finale di stagione fantastico per il nordirlandese, che sta mostrando il meglio di se proprio al momento giusto. Tre vittorie e cinque podi nelle ultime sei manche, ma pesa come un macigno la caduta del Nurburgring in gara uno, senza la quale ora Eugene sarebbe probabilmente ad una manciata di punti da Sykes. Un mix di grinta e di abilità anche tattica che gli consente di dare la zampata decisiva nei giri finali. Punta a seguire le orme di Spies e ad andare in MotoGP da campione del mondo. Voto 9


Sylvain Guintoli
– Non accusa il team o la moto, ma ammette di fare fatica in bagarre e di preferire le gare in fuga solitaria. La fortuna gli gira le spalle per ben due volte in gara uno, ma il giorno dopo non fa nulla per meritarsi il podio. Gli va bene che siano in molti a portare via punti a Sykes e per questo resta ancora in lotta per il titolo, nonostante nelle ultime sei manche abbia perso 37 punti nei confronti di Laverty e Sykes. Il calendario gli è favorevole e la prossima sarà a casa sua. Quale occasione migliore per dimostrare di meritarsi il titolo? Voto 5,5


Davide Giugliano
– Una stagione dalle molte facce quella di Davide. Arrembante e guascone fino a metà campionato, successivamente in crisi per le molte cadute, ieri ha dimostrato di aver trovato il giusto equilibrio e la necessaria freddezza per leggere la gara ed ottenere il massimo risultato possibile. Il tutto con una moto privata. Sarà la mina vagante di questo finale di campionato. Voto 8


Marco Melandri
– Solo quelli bravi guidano sopra i problemi e Marco a Laguna Seca pensiamo abbia fatto il massimo possibile. Ha sofferto in prova come sempre (la gomma da tempo esalta i problemi della S1000RR) ed in gara è riuscito a lottare per la vittoria dal primo all’ultimo giro in tutte le quattro manche. La classifica sembra condannarlo ma la matematica ancora no. Voto 7,5

 

Tom Sykes
Tom Sykes

Tom Sykes – Fortunato sabato, quando le bandiere rosse tramutano gara uno in una Superpole un poco più lunga e nascondono i problemi di tenuta gomme della sua Ninja. In gara due fa tutto bene, ma crolla nel finale quando non può opporre resistenza agli attacchi dei suoi avversari. Tom è abituato ai finali thriller e non è tipo da gestire in difesa il suo vantaggio in classifica. Ma senza la gomma tenera la sua Kawasaki saprà assecondarlo? Voto 7,5


Chaz Davies
– Laguna Seca è casa sua, ma la sua BMW non lo sa. L’inglese è molto bravo nella prima gara a singhiozzo, ma nel warm up cade rovinosamente (e non è la prima volta) e in gara due la sua moto accusa un problema ai freni e la sua gara finisce li. Chaz è senza dubbio molto bravo, ma gli manca ancora qualcosa per essere un campione. Senza più pressioni di classifica farà di tutto per essere protagonista nelle ultime due gare, anche per trovare una sella per il 2014. Voto 7


Jules Cluzel
– La matricola della Suzuki svolge ancora una volta al meglio il suo compitino. Non commette errori, entra in fase 3 in Superpole e fa sesto e settimo in gara. Non male se consideriamo che è il suo primo anno in SBK e che la Suzuki non è certo la moto migliore del lotto. Potrebbe essere la sorpresa del prossimo weekend. Voto 6,5


Toni Elias
– I problemi in Superpole gli rovinano l’intero weekend. Parte sempre come un missile dalla quinta fila, ma i primi non lo aspettano e lui si deve accontentare di qualche buon piazzamento, sempre dietro al francesino della Suzuki. Vedremo cosa farà domenica prossima su di una pista che non conosce, in attesa poi del gran finale di Jerez. Voto 6


Niccolò Canepa
– Sa che questa sarà la sua ultima gara della stagione in SBK e corre ogni giro come fosse l’ultimo. Rischiando l’impossibile va in terra in entrambe la manche, facendo dimenticare quanto di buono aveva fatto in prova (quarto in Superpole). Dimostra coraggio e carattere, ma non è il pilota giusto per questa Panigale. Voto 5,5


Ayrton Badovini
– Si sacrifica ancora una volta per la causa, ma porta a casa due noni posti ed una caduta quasi da fermo in gara due dopo un lungo. Per fortuna non si fa male (è già una notizia) ma Magny Cours è troppo vicina per permettergli di guarire la gamba infortunata. Meriterebbe la riconferma dopo una stagione così difficile. Voto : non giudicabile


Roger Lee Hayden
– Il fratello minore degli Hayden è cresciuto moltissimo rispetto allo spaurito pilota che corse con Pedercini in SBK nel 2010. Certo era sulla pista di casa, ma è sempre stato nei primi dieci a parte la caduta di gara uno (pista sporca) e soprattutto si è abituato subito alle Pirelli che gli furono indigeste nella sua precedente esperienza mondiale. Voto 6


Mark Aitchison
– Il precario. Chiamato a sostituire il lungo degente Lundh, il dottorino australiano si mette al lavoro e con metodo ed abilità risolve molti dei problemi della Kawasaki privata di Pedercini. Mark è ormai abituato a salire sui treni in corsa e ogni volta fa bene e si fa apprezzare. Sbaglia poco e lavora moltissimo con la squadra. Meriterebbe un posto fisso e speriamo che ci sia almeno una Evo per lui il prossimo anno. Voto 7


Fabrizio – Haslam
– Andandosene Rea ha spento la luce del box e nessuno riesce a trovare l’interruttore. Haslam paga una condizione fisica difficile (si farà operare ai legamenti solo a fine stagione) e dimostra un grande carattere. A Michel serve altro tempo per prendere le misure ad una moto difficile, specialmente nella parte elettronica. Comunque sia i loro risultati ci fanno capire quale sia il talento di Johnny. Senza voto.