Dagli USA arriva l'allarme sicurezza monopattini

Dagli USA arriva l'allarme sicurezza monopattini
Marco Berti Quattrini
Uno studio statunitense individua gli elementi di pericolosità legati all'utilizzo del monopattino e le criticità rispetto alla bicicletta
21 ottobre 2020

I monopattini hanno conquistato le strade delle città italiane sollevando più critiche che polvere. Sono poco sicuri per chi li guida e ancor meno per chi li incrocia sulla strada, sui marciapiedi o sulle ciclabili. Questa è la tesi più diffusa e la percezione comune. Di fatto, lo abbiamo scritto più volte, a rendere pericolosi i monopattini elettrici non è il tipo di mezzo, ma l'utilizzo scriteriato che troppo spesso se ne fa. 

Tesi confermata da un nuovo studio dell’Insurance Institute for Highway Safety (Iihs), un'organizzazione americana no profit di ricerca e didattica finanziata da varie compagnie di assicurazione auto. La ricerca si è basata principalmente sul confronto tra chi ha subito incidenti in bicicletta e chi in monopattino. Questi ultimi hanno riportato molti più incidenti in rapporto ai chilometri percorsi con probabilità di infortunio molto superiori a causa delle buche o delle distrazioni. La ricerca quindi ha evidenziato una sostanziale coerenza con la percezione di pericolosità che sta crescendo negli USA. D'altra parte i numeri iniziano ad essere importanti: 50.000 persone sono finite al pronto soccorso e ci sono state almeno 27 vittime tra il 2017 e il 2019. Quello che maggiormente preoccupa è che il trend di morti e feriti è in crescita anno dopo anno. Va anche detto che il numero di utenti è in sempre più alto; secondo i dati forniti dalla National Association of City Transportation Officials, nel 2019 solo negli Stati Uniti sono state fatte 86 milioni di corse.

Dallo studio dell’Iihs emerge anche un'altra differenza: chi usa il monopattino riporta tipi di lesioni diverse rispetto a chi va in bicicletta. Pur essendo i traumi di simile gravità chi sceglie il mezzo di micromobilità è più facile che riporti fratture craniche e perdita di conoscenza. L'utilizzo del casco metterebbe al riparo dalle conseguenze più gravi.

L'inesperienza è un altro fattore determinate. L’Iihs è arrivata alla conclusione che il 40% degli infortunati è caduto durante il suo primo viaggio. 

Argomenti

Caricamento commenti...