La "Donkey protest" indiana

La "Donkey protest" indiana
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Un motociclista indiano esasperato dai problemi della sua moto, mette in scena una singolare protesta
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
7 agosto 2020

Una storia quantomeno insolita sta facendo il giro della rete ed è riportata anche dal sito rushlane.com: un signore indiano, più precisamente del Rajasthan, stufo dei presunti problemi di affidabilità della sua nuova Jawa 42 e rammaricato della, a suo dire, assenza di feedback e di soluzioni da parte della Casa, non ha trovato di meglio che inscenare una vibrante protesta di fronte al concessionario Jawa di Udaipur legando la sua moto a due asini e lasciando che i curiosi e twitter facessero il resto. Le "donkey protest" non sono rare in India, quando si vuole porre in modo... piuttosto vibrante una rimostranza e sollecitare un marchio alla reazione accostandolo all' - invero nobilissimo - animale da soma.

Il nostro motociclista pare abbia dichiarato e motivato su twitter tutta la propria insoddisfazione su come concessionario e produttore avrebbero gestito i suoi inconvenienti, fino ad arrivare - appunto - alla messinscena nella quale, è bene ricordarlo, i media concordano nel riferire che nessun animale è stato maltrattato.

la mano dei social

Sembra infatti che lo sfortunato possessore della Jawa non riuscisse a percorrere più di 100 km senza che il motore si ammutolisse e che la faccenda si sia ripetuta tre volte negli ultimi otto mesi quindi, esasperato dall'impossibilità di risolvere il problema, abbia deciso di dare in pasto ai social la storia, asini compresi.

Se fosse realmente così entreremmo in empatia col motociclista: talvolta anche alle nostre latitudini e con moto molto più pretenziose della bella e nostalgica "forty two" ci accade di non riuscire a trovare il bandolo della matassa quando il diavolo dell'inconveniente persistente o del ricambio che non vuole saperne di arrivare fa capolino, ma alla fine il massimo della nostra stizza sono delle accorate lettere al direttore e la ricerca ansiogena sui siti, blog e forum di informazioni spesso inesatte che, alla fine, ci consigliano di fidarci di Casa e concessionario che nella maggior parte dei casi risolvono il problema in tempi fisiologici.

Tuttavia, non sappiamo come siano andate realmente le cose e quanto ci sia di vero in questa storia, anche perché il profilo twitter di Jawa India e del motociclista non recano traccia di quanto accaduto (comunque ci sarebbero alcune foto sui social, non sappiamo quanto aderenti alla verità) ma se fosse vera saremmo propensi a credere che il significato di questo silenzio sia che il customer care di Jawa India abbia saputo delle lamentele del suo cliente e risolto ogni problema.

Foto: rushlane.com

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