Moto, consigli per gli acquisti: le supersportive con cui si allenano i piloti della MotoGP

Moto, consigli per gli acquisti: le supersportive con cui si allenano i piloti della MotoGP
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Estreme, potentissime, esaltanti nella guida e nel look e... gli "attrezzi" da allenamento per i piloti della MotoGP cui è vietato scendere in pista con i prototipi all'infuori dei test ufficiali: vi proponiamo una carrellata delle moderne supersport usate dai piloti della MotoGP per prepararsi alle gare
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
29 marzo 2021

Per molti di noi guidare anche per pochi metri una MotoGP è un sogno destinato a restare nella dimensione onirica. Se fino a qualche anno fa, a fine stagione,  pochi selezionatissimi e invidiati giornalisti erano invitati a compiere qualche giro su alcune delle MotoGP, da qualche anno questa consuetudine è cessata e tra loro - i top rider - e noi - appassionati stracciagomme - non si è più creata quella immedesimazione quasi istintiva nel vedere un "comune mortale" ai manubri di un prototipo da diversi milioni di euro e, magari, campione del mondo. Fino a quando, però, i regolamenti non hanno escluso per i piloti della MotoGP la possibilità di allenarsi con i loro prototipi al di fuori dei test ufficiali: dal quel momento in poi alcuni di loro, sia per ragioni di marketing del Marchio di cui sono alfieri che per pura e semplice voglia di stare in sella per restare in contatto con la pista o per riprendere confidenza dopo un infortunio, hanno iniziato a farsi vedere tra i cordoli in sella alle supersportive in normale - o quasi - produzione, ripristinando all'inverso quella proiezione già presente tra l'altro vedendo le gare della Superbike e permettendoci comunque di capire quanto vadano forte questi fuoriclasse anche con mezzi di serie.

Quella che vi proponiamo oggi è una rassegna di quelle supersportive che i piloti della MotoGP usano per allenarsi, moto raffinatissime e costantemente affinate come l'Aprilia RSV4 (di cui a breve vi proporremo la prova), o longeve come la BMW S1000 RR nella sua versione 2015 (ma abbiamo incluso anche la superba 2019) che abbiamo - per esempio - visto in mano a Iker Leucona data l'indisponibilità di un modello hypersport KTM dedicato alla pista. Marc Marquez ha testato il suo recupero dal brutto infortunio dell'anno scorso con una esclusiva Honda RC213V-S, ma il suo compagno di squadra Pol Espargaro si è visto anche in sella ad una Fireblade CBR1000 RR-R, mentre Alex Rins porta in pista una Suzuki GSX-R 1000. Manco a dirlo, tutti i ducatisti hanno usato ad Almeria una Ducati Panigale V4S e Valentino Rossi una Yamaha YZF-R1M.

 

Aprilia RSV4 1100 Factory 2020: l'abbiamo vista tra le mani di Aleix Espargaro, per esempio: nonostante il progetto della V4 di Noale risalga alla metà degli anni 2000 la RSV4 resta una delle sportive più gratificanti, specie in questa versione con le sospensioni semiattive:  217 cavalli a 13.200 giri e una coppia di 122 Nm a 11.000 i dati del motore, mentre sul feeling di guida lei è una di quelle moto che regala come sempre la avere tutto sotto controllo, fatte le dovute proporzioni con le prestazioni elevatissime. Sta per essere sostituita dalla nuova e già presentata RSV4 1100 2021, di cui pubblicheremo tra pochissimo la prova!

Aprilia RSV4 Factory 2021 TEST: la belva addomesticata
Aprilia RSV4 Factory 2020. Evoluzione continua

BMW S1000 RR: la troviamo in doppia veste, nella versione 2015/7 e 2019. La supersport tedesca è anche lei una veterana, in produzione fin dal 2009 e costantemente affinata e potenziata; tra le moto diquesta categoria resta una di quelle che riesce abbinare efficacia e propensione, entro certi limiti, all'uso stradale per la sua facilità di guida. Il quadricilindrico in linea è dotato del sistema Shiftcam ed è capace di 152kW/207cv a 13.500 giri, ma anche le versioni precedenti (che abbiamo visto, sui social, in mano a Iker Lecuona) passavano facilmente il muro dei 200 cv.

BMW S1000RR. Il ritorno della Doppia Erre
BMW S1000 RR 2015

 

Ducati Panigale V4S: con la versione 2020, in Ducati piuttosto che cercare un ulteriore aumento di potenza e coppia hanno perseguito l’obiettivo di rendere la Panigale V4 più facile e meno impegnativa, soprattutto per i piloti non professionisti: resta una moto da 214 cv e 124 Nm di coppia, con un rapporto peso potenza notevolissimo,  considerando i 195 kg della versione S, e arriva un pacchetto aerodinamico preso in prestito dalla versione “R”, con le ali studiate per migliorare non solo la stabilità alle alte velocità, ma anche in frenata e soprattutto in accelerazione.

 

Ducati Panigale V4 S 2020 Si può darle del tu!

Honda Fireblade CBR1000 RR-R: è la moto che ha rivoluzionato il concetto di Fireblade, una Fireblade che con la precedente non ha davvero niente in comune, né nell’apparenza né nella sostanza ma trasla in chiave "senza compromessi" i concetti di facilità di guida e accessibiltà. 217,5 cavalli a 14.500 giri ottenuti anche grazie all'impiego di leghe proprietarie nelle bielle e nelle bronzine. Anche qui troviamo le alette, integrate nela carenatura, e l'intera moto spicca per raffinatezza costruttiva e comportamento in pista

 

Honda CBR 1000RR R Fireblade SP. R come Racing

Honda RC213V-S: è quanto di più vicino si possa immaginare ad una vera MotoGp, purtroppo anche nel prezzo che - nella versione kittata - supera i 200.000 euro. 250 esemplari per una moto che è una  replica fedele della Honda Open da MotoGP e quindi non stupisce averla vista insiema a Marc Marquez inanellare alcuni giri a Barcellona per testare le condizioni del suo recupero fisico. I dati fanno impressione: con il kit non omologato la potenza sale a 215 cv erogati a 13.000 giri (coppia massima 12,4 kgm a 10.500 giri) e il peso arriva a 160 kg, ma è il comportamento della ciclistica che lascia a bocca aperta, con un bilanciamento sconosciuto a molte concorrenti. Ci piace inserirla in questa rassegna, ma la reperibilità è piuttosto scarsa...

 

 

Honda RC 213V-S

Suzuki GSX-R 1000. La supersportiva Suzuki vanta un motore quattro cilindri in linea dotato di valvole in titanio, pistoni forgiati e bilancieri a dito con trattamento DLC, in grado di unire una potenza massima di 202 cavalli a 13.200 giri (che diventano 204 grazie all’arrivo del terminale di scarico Akrapovic della versione anniversario) con una curva di coppia ai bassi e medi sostenuta da ben 118 newton/metro a 10.880 giri, anche grazie alla fasatura variabile SR-VVT. La GSX-R1000R brilla per rotondità ed equilibrio nella guida, fra tutte le proposte del segmento attuale non ne è rimasta nessuna così versatile e trattabile su strada e in pista, forse cedendo qualcosa in termini di agilità.

Suzuki GSX-R 1000R Anniversary. Tanti auguri, Gixxer!

Yamaha YZF-R1M: l’ispirazione è quella della YZR-M1 MotoGP da cui la supersport Yamaha mutua tantissimi concetti tecnici, a partire dal meraviglioso propulsore crossplane CP4 ma anche dettagli non di secondo piano come lo schema degli attacchi motore, a testimonianza di quanto siano vicine non solo a livello concettuale. Del resto, non è raro vederla girare nelle mani di Valentino Rossi e dei piloti dell'Academy. Il quadricilindrico sedici valvole a fasatura irregolare crossplane - l’ordine degli scoppi è 270°-180°-90°-180° - con bielle in titanio, coperchi carter in magnesio e cornetti d’aspirazione a lunghezza variabile eroga 200 cavalli tondi a 13.500 giri, mentre le sospensioni sono a controllo elettronico Öhlins con un forcella ERS NPX-EC pressurizzata e un mono  TTX36 ERS. È una moto che, con i dovuti distinguo, non impenga oltremodo nella guida, resta accessibile e permette di godersi la maschia erogazine del propulsore a scoppi irregolari.

Yamaha YZF-R1 e YZF-R1M 2020. Evoluzione continua

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