Vertice Europa-USA: forse vicino lo stop ai dazi sulle moto

Vertice Europa-USA: forse vicino lo stop ai dazi sulle moto
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
In occasione del vertice Unione Europea-Stati Uniti, del 15 giugno, le associazioni industriali del settore motociclistico delle due sponde dell'Atlantico chiedono la cancellazione dei dazi ritorsivi che penalizzano le moto. Ci sono buone possibilità che questo avvenga
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
14 giugno 2021

Il problema è stato affrontato ma non eliminato. Ci riferiamo al forte aumento dei dazi di importazione (dal 31% al 56%) previsto a partire dal 1 giugno scorso per le moto americane superiori ai 500 cc.

Al provvedimento si erano opposte una novantina di associazioni industriali europee e statunitensi.

L'Association des Constructeurs Européens de Motocycles (ACEM) aveva accolto positivamente la volontà annunciata lo scorso 17 maggio dal vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis, dal rappresentante commerciale degli Stati Uniti Katherine Tai e dal segretario al commercio degli Stati Uniti Gina M. Raimondo  di affrontare l'eccesso di capacità produttiva di acciaio e alluminio che aveva scatenato varie ritorsioni commerciali.

Soprattutto era stata apprezzata la sospensione dei dazi aggiuntivi del 25% applicati dell'Unione Europea sulle motociclette statunitensi sino alla fine del 2021.

ACEM e e USMMA (United States Motorcycle Manufacturers Association) in previsione del vertice UE-USA di martedì 15 giugno si sono unite all'appello alle autorità europee e all'amministrazione statunitense per trovare un'intesa sulla rimozione di tutte le tariffe aggiuntive applicate ai settori merceologici non coinvolti direttamente nel contenzioso acciaio e alluminio.
E hanno invitato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden a cogliere l'occasione del vertice di Bruxelles per risolvere il contenzioso nel più breve tempo possibile.

Ben 113 associazioni transatlantiche hanno ribadito il loro appello per la rimozione definitiva delle tariffe sui settori non correlati alle controversie commerciali in corso.

Buone prospettive

Le possibilità che si ponga fine alla guerra dei dazi sono buone, considerate alcune circostanze favorevoli degli ultimi mesi.

Un accordo potrebbe essere trovato già martedì 15 giugno, dopo che il presidente USA Joe Biden ha aperto la possibilità a relazioni più distese nei confronti del suo predecessore.
Secondo indiscrezioni riportate dall'agenzia Bloomberg il termine dei dazi su alluminio e acciaio sarebbe previsto entro la fine di quest'anno, una soluzione favorita dalla ricordata sospensione degli aumenti automatici decisa dall'Unione Europea per il 2021.
Inoltre sarebbe sul piatto anche la fine dei dazi reciproci a proposito degli aiuti di stato a Boeing e Airbus sulle due sponde dell'Atlantico, un contenzioso che è costato 15 miliardi di euro in tariffe aggiuntive negli ultimi vent'anni e che pare arrivato alla sua conclusione.

 

L'industria motociclistica resta intanto appesantita dal riequilibrio delle tariffe del 25%, (nel 2018 passarono dal 10% al 25%) che è ancora in vigore.

“La nostra associazione – ha detto Antonio Perlot, segretario generale della ACEM - chiede alla Leadership Transatlantica di garantire che i negoziati sulla sovracapacità siderurgica si concludano senza indugio. E di non aspettare altri sei mesi nei quali centinaia di milioni di euro in settori non collegati al tema saranno spesi per dazi ingiustificati invece che per investimenti in ricerca e sviluppo essenziali per la ripartenza delle economie dell'Unione come degli Stati Uniti”.

(Articolo originale del 10 giugno 2021, aggiornato il 14 giugno)

 

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