Metzeler Sportec M9RR TEST. Dalla strada (non solo) per la strada

  • Voto di Moto.it 9 / 10
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
L'esperienza delle gare stradali migliora (ancora) per grip e versatilità la proposta Metzeler dedicata a sportive, naked e crossover
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
27 febbraio 2020

Metzeler Sportec M9 RR. RR come Road Racing: già da due generazioni di pneumatici - dallo straordinario Sportec M7RR (vincitore della nostra comparativa destinata alle coperture sport-street di qualche anno fa) e naturalmente dal Racetec RR dell'anno successivo, la Casa dell'elefantino ha attinto a piene mani dalla propria esperienza nelle gare stradali per definire le proprie proposte nel segmento sport e supersport.

Un'esperienza impagabile, maturata in gare contraddistinte da un'estrema variabilità delle condizioni meteo e delle caratteristiche dell'asfalto (pensate solo a cosa succede lungo gli oltre 60 km del Mountain, dove peraltro Metzeler ha giusto vinto la senior, quest'anno...) e che ha quindi aiutato Metzeler a definire una gomma il cui claim, non a caso. è quel "Ride the unexpected" che invita ad affrontare con fiducia anche le condizioni più difficili.

Si, perché nei suoi oltre 150 anni di storia (è stata fondata nel 1863) Metzeler ha sempre lavorato tanto sulle moto: la prima gomma dedicata alle due ruote nasce nel 1892, e fra il 1929 e il 1937 tutti i record di velocità conquistati da BMW sono realizzati con gomme Metzeler. E proprio nel centenario dalla fondazione, nel 2013, Metzeler decide di tornare a lavorare sul road racing per sviluppare i propri prodotti. Una decisione che ha dato i suoi frutti, perché in sette anni la Casa tedesca ha collezionato 16 vittorie al TT, 32 alla North West 200 e 10 all'Ulster GP, contribuendo fra l'altro a costruire la leggenda del ritorno di Ian Hutchinson.

Ma perché, al giorno d'oggi, continuare a evolvere gomme che ondeggiano fra sport e supersport, quando il mercato sembra premiare tutt'altri segmenti? Facile, perché da sole fanno il 41% del mercato europeo di pneumatici radiali. Allo stesso tempo, lanciano ai gommisti sfide tutt'altro che banali, perché contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il cliente tipo - il 67% del totale - usa la moto su cui monta questo tipo di pneumatici per molti usi, compreso il tragitto casa-lavoro negli infrasettimanali, e il 40% lo fa tutto l'anno, in ogni condizione climatica. La gomma perfetta, in questo caso, dev'essere una sintesi di mille esigenze quasi tutte discordanti.

È per questo che siamo volati con aspettative non banali - dopo aver assistito alla presentazione nel contesto di EICMA, e nonostante tutti gli allarmismi legati al Coronavirus - per metterle alla prova in un test su strada e in pista, su asciutto e bagnato, in quel di Ronda. Ecco com'è andata.

Per chi sono?

Le nuove Metzeler M9RR sono quindi indirizzate a una platea molto ampia: la definizione della Casa italo-tedesca parla di chi guida una supersportiva o una naked (senza dimenticare certe crossover, aggiungiamo noi...) e che amano la guida sportiva. Ma non è una gomma troppo specialistica - vedi la versatilità sopra citata - anzi, è rivolta a chi usa la moto anche tutti i giorni, magari in città, anche se l'uso d'elezione è evidentemente la sparata del fine settimana sul passo di montagna, senza naturalmente precludersi qualche uscita in pista se capita l'occasione.

Insomma, se volete andarci a Capo Nord ci sono gomme più adatte, ma non siamo ai livelli di specializzazione (restando in casa Metzeler-Pirelli) di una Racetec o di una Supercorsa: la promessa è quella di una gomma valida con il caldo, il freddo, l'asciutto e il bagnato, che "attacca" forte sulle spalle e che non diventa quadrata (anzi, per nulla, come leggerete dopo) dopo due tragitti casa-ufficio. Insomma, qui la coperta, tradizionalmente corta, sembra diventata di colpo lunghissima. E la curiosità è altrettanto elevata. Ma prima di raccontarvi come va, vediamo com'è fatta...

Come sono fatte le Metzeler M9RR

Per realizzare la gomma perfetta, in Metzeler sono partiti considerando tre parametri fondamentali. La regolarità delle performance all'aumentare dell'usura, le prestazioni sull'asciutto e le prestazioni sul bagnato, sintetizzando così le richieste a livello europeo del cliente-tipo di questa categoria di gomme. E la Metzeler M9RR è nata potendo contare su tre punti di forza: il grip, la maneggevolezza e le prestazioni sul bagnato. Detta così sembra molto semplice, ma il lavoro che le ha generate è durato almeno un paio d'anni.

Iniziamo da quello che si vede: il disegno del battistrada mantiene l'andamento a Pi greco che caratterizza la famiglia Sportec, ma che in questo caso - pur mantenendo ottime prestazioni nel drenaggio dell'acqua sul bagnato, soprattutto fino a 30° di piega, e nei tempi di riscaldamento - si riducono in maniera significativa rispetto all'M7RR, con un calo del rapporto vuoti/pieni già da 20° di inclinazione, e una fascia slick sulle spalle nettamente più pronunciata. Inoltre, sulla zona centrale, arrivano gli intagli ad artiglio che migliorano la stabilità direzionale in rettilineo e favoriscono il drenaggio.

Sotto il... vestito troviamo invece una struttura inedita, sia all'anteriore che al posteriore. Elemento comune a entrambi è la caratterizzazione bimescola full silica, ovvero con elevatissime prercentuali di silice. Una scelta che velocizza i tempi di riscaldamento e le doti di grip chimico sul bagnato, ma che tradizionalmente ha come contropartita una tendenza al surriscaldamento nell'uso molto sportivo. Grazie al lavoro svolto sulle mescole dai tecnici della Casa italo-tedesca, questi compromessi sono stati superati, eliminando il difetto di questa soluzione.

L'M7RR posteriore - obietteranno i più informati fra voi - era già bimescola! Vero, ma c'è comunque una novità importante, ovvero l'architettura cap&base, in cui le due fasce centrali, caratterizzate da mescola più morbida per migliorare il grip in curva, vengono sovrapposte a uno strato di mescola dura che "spunta" nella fascia centrale di 50 mm del pneumatico, garantendo un buon rendimento chilometrico e un'usura più regolare.

La soluzione cap&base non viene invece utilizzata sull'anteriore (precedentemente monomescola) che è realizzato secondo una normale tecnologia bimescola, anche se i progressi ottenuti da Metzeler in campo chimico ha fatto sì che non si percepiscano transizioni fra le due fasce e che non vi siano irregolarità di usura.

La Sportec M9RR montata sull'anteriore di una Triumph Speed Triple
La Sportec M9RR montata sull'anteriore di una Triumph Speed Triple

Tutto questo ha definito una gomma nettamente più performante della M7RR. Il best lap sul circuito di Pergusa della M9RR si attesta a 1'45"550 contro l'1'48"950 della sua progenitrice, migliorando la prestazione di quasi tre secondi e mezzo, e soprattutto consentendo, dati alla mano, aperture dell'acceleratore nettamente superiori (63,4 contro 51%) a parità di angolo d'inclinazione.

Le prestazioni sono migliorate anche grazie ad un'importante variazione nella struttura, che vede aumentare la rigidità del filo metallico della cintura che però sono più distanziati l'uno dall'altro. Un'evoluzione che ottiene due risultati: da una parte, la maggior rigidità offre un maggior supporto sul veloce, dove la M9RR garantisce maggiori doti di stabilità e precisione, dall'altra, la maggior presenza di gomma fra un filo e l'altro assorbe meglio le sollecitazioni, garantendo anche più feedback al pilota.

Le prestazioni sul bagnato sono migliorate anch'esse in maniera sensibile, con un riferimento cronologico al Wachauring (centro test tedesco) ridotto di 1"8, con aumento dell'angolo di piega massimo registrato che passa da 36 a 38°. Miglioramento dovuto alle mescole, ma anche alla maggior efficacia dell'intaglio in termini di drenaggio.

Le misure disponibili
Le misure disponibili

Come potete vedere dalla tabella sopra riportata, la Metzeler M9RR è già disponibile (o lo sarà entro l'anno) nella maggior parte delle misure più comuni per le categorie di moto direttamente interessate. Se avete una Adventure non temete: in Metzeler stanno approntando anche gli anteriori da 19 pollici...

Come vanno

La prima presa di contatto con il nuovo Metzeler M9RR è molto positiva. Il feeling, soprattutto sull’anteriore, è praticamente immediato e bastano un paio di curve per lato perché le gomme raggiungano una temperatura se non ottimale, sicuramente tale da poter guidare in totale sicurezza.

L’inserimento in curva è rotondo e molto ben calibrato: ad azione su sterzo e pedane corrisponde sempre una reazione proporzionale e prevedibile, comportamento che contribuisce a infondere fiducia e confidenza in chi guida. Se vogliamo, in questo segmento esistono coperture più agili, ma l’equilibrio generale delle M9RR appare superiore.

La nostra prova si è svolta su BMW S1000XR, Yamaha YZF-R1, Yamaha MT-10, KTM Duke 790 e SuperDuke 1290 GT, Kawasaki Z900, il che ci ha consentito di provare diverse misure di posteriore. In tutti i casi i profili si sono rivelati ben accordati fra l’anteriore e i vari posteriori, con comportamenti omogenei ed equilibrati sui due assi.

Grip e comunicativa dell’anteriore sono davvero notevoli: in pista, sia negli inserimenti con i freni in mano che in quelli a gas puntato se non spalancato, si raggiungono livelli da pneumatico in mescola di una generazione fa - e anche per grip non ci siamo lontani - e su strada si ha sempre una bella sensazione di sostegno sul davanti.

Anche una moto un po’ critica sull’avantreno come la Yamaha MT-10, che per precise scelte tecniche ha una distribuzione dei pesi più spostata all’indietro, diventa precisa ed efficace sia sul lento che sul veloce, offrendo un ottimo sostegno anche in situazioni difficili come veloci curvoni in discesa affrontati a pieno gas.

Al posteriore il grip è quello che ci si aspetta da una copertura di questa categoria: si riesce ad uscire forte, fortissimo anche con mostri da 200 cavalli nonostante qualche reazione inconsulta (benedetta elettronica…) non manchi di ricordarci come le M9 rimangano gomme prima stradali e in secondo luogo adatte anche all’uso in pista. Dove se la cavano più che bene, intendiamoci, ma non hanno né possono o vogliono avere la stessa “tenuta di temperatura” di coperture specialistiche, e dopo qualche turno chiedono gentilezza al polso destro.

Nel test su strada non emergono che conferme. Rapido il riscaldamento, molto neutro e ben calibrato il comportamento in inserimento e nei cambi di direzione, mantenendo ottime doti di feeling e stabilità sull’avantreno. La Metzeler M9RR si rivela una gomma particolarmente adatta a moto molto agili, che beneficiano del loro effetto “stabilizzante”: con la KTM Duke 790, per dirne una, si ottiene un feeling sconosciuto alle coperture di primo equipaggiamento, e sparisce quel senso di nervosismo dell’avantreno che la rende a volte un po’ troppo impegnativa.

Capitolo bagnato: le Metzeler M9RR si sono comportate molto bene anche nel test sulla pista allagata, offrendo comunicativa e feeling. Anche in forte accelerazione, magari con moto prive di controlli elettronici come la Kawasaki Z900, non si percepisce quel senso di precarietà tipico di alcune coperture sportive.

Stesso discorso per la frenata, dove contando sull’ABS abbiamo osato qualcosa di più senza riscontrare interventi anomali dell’antibloccaggio, anche se bisogna sempre tenere presente che il test si è comunque svolto su un asfalto d’eccellenza come quello di un circuito e non certo su quello, sporco e disastrato, tipico delle nostre strade. Da notare anche come bastasse una curva per lato sull’asciutto per recuperare temperatura e feeling dopo il passaggio sul bagnato, a riprova delle doti di rapidità di riscaldamento.

Bilancio finale

Sicuramente positivo. Come abbiamo già ripetuto più volte, le Metzeler M9RR si sono rivelate gomme molto equilibrate nel comportamento e con doti prestazionali ben sopra la media del segmento - in particolare, da lodare, la regolarità nell’inserimento e la stabilità oltre naturalmente alla rapidità di riscaldamento e al comportamento sul bagnato. Durante il nostro test ci siamo naturalmente attenuti alle pressioni raccomandate dai costruttori delle singole moto, mantenendo valori stradali anche in circuito: il consiglio è quello di non allontanarsi da questo valore, ma piuttosto di controllarlo spesso, e al limite di abbassare qualche decimo sul posteriore solo in caso di uso molto sportivo.

Molto versatili, possono equipaggiare mezzi di categorie ben diverse, dalle sportive pure fino alle naked passando per le crossover adattandosi molto bene a ciclistiche, erogazioni e dotazioni elettroniche fra le più disparate: il comportamento è rimasto coerente su tutti i mezzi provati.

Ferma restando la difficoltà nel quantificare il prezzo al cliente, il valore dichiarato cresce di circa il 3%, andando a sostituire le M7RR nella posizione di ammiraglie Metzeler per il segmento. Da parte nostra non possiamo che consigliarle, visto l’equilibrio generale messo in mostra nel nostro test. Non aspettatevi doti di maneggevolezza estreme, del resto poco adatte all’uso stradale. Per tutto il resto vivrete felici.