SBK. Fabio Evangelista: “Il campionato invernale potrebbe essere una soluzione”

Carlo Baldi
Con il manager ravennate abbiamo ripercorso la storia del suo team e la trionfale stagione 2019. Ora la speranza è di tornare presto in pista per evitare una grave crisi economica
20 aprile 2020

Fabio Evangelista è fondatore e manager del Bardahl Evan Bros team, la squadra che nel 2019 ha vinto il titolo mondiale Supersport con Randy Krummenacher. In questa intervista abbiamo velocemente ripercorso la storia della sua squadra, dal titolo italiano Supersport conquistato da Federico Caricasulo nel 2014, al titolo mondiale dello scorso anno. Un team gestito come una famiglia, nel quale Fabio è il team manager e Mauro Pellegrini cura la parte tecnica. Serietà e passione, senza mai fare il passo più lungo della gamba, hanno portato la squadra ravennate in cima al mondo nel 2019, dopo una stagione difficile quanto fantastica. Fantastica perché in 12 gare i podi sono stati 17 dei quali 7 sono state vittorie, un vero dominio. Difficile perché avere nello stesso team i due piloti che si giocano il mondiale non è certo cosa facile e lo è ancora meno se i piloti in questione sono Caricasulo, sportivamente “figlio” del team Evan Bros. e Randy Krummenacher, il pilota con il quale per la prima volta Evangelista e Pellegrini nel 2018 avevano potuto competere per il titolo. Alla fine a vincere è stato lo svizzero, ma è stata la vittoria di tutta la squadra, in grado ora di portare al titolo anche altri piloti. 

Ed è questa la sfida per il team Bardahl Evan Bros. nel 2020: confermarsi campione del mondo con un altro pilota, che è addirittura al debutto nella categoria, Andrea Locatelli. Il primo round di Phillip Island è stato un vero trionfo, quasi una logica continuazione della stagione scorsa. Locatelli è sempre stato in cima alla classifica dei tempi, ad eccezione delle FP3 (secondo), ed ha letteralmente dominato la gara, restando in testa dal primo all’ultimo giro. Ma Evangelista ha i piedi ben piantati a terra, e sa che il campionato non sarà una passeggiata. Ci sarà da lottare. 

Come tutti Fabio non vede l’ora di tornare in pista per poter riprendere da dove si era fermato. Evangelista ritiene indispensabile disputare almeno nove o dieci round, oppure nel caso che non si possa gareggiare prima di settembre, chiede alla Dorna di organizzare quel campionato invernale proposto da alcuni team privati. 

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