MotoGP 2018, il GP d'Italia. Lo sapevate che...?

MotoGP 2018, il GP d'Italia. Lo sapevate che...?
Giovanni Zamagni
Che Lorenzo è (quasi) in Yamaha? Che in HRC potrebbero esserci entrambi i fratelli Marquez? Che Mir correrà con Suzuki?
4 giugno 2018

CONFRONTO 2018/2017

Ecco il confronto dopo 6 gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2018 e nella passata stagione.

Marquez 95/68 (+27); Rossi 72/75 (-3); Vinales 67/105 (-38); Dovizioso 66/79 (-13); Zarco 64/64 (+0); Petrucci 63/42 (+21); Iannone 60/21 (+39); Crutchlow 56/40 (+16); Miller 49/39 (+10); Lorenzo 41/46 (-5); Rins 33/7 (+26); Pedrosa 29/68 (-39); P.Espargaro 23/6 (+17); A.Espargaro 13/17 (-4);.


CONFRONTO IN CASA

Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato davanti in gara durante la stagione (tra parentesi il confronto in prova).

Dovizioso/Lorenzo 3/2 (3/3); Marquez/Pedrosa 5/0 (4/2) Rossi/Vinales 4/2 (3/3); Petrucci/Miller 4/2 (5/1); Iannone/Rins 4/2 (3/3); A.Espargaro/Redding 3/2 (6/0); P.Espargaro/Smith 5/1 (5/1).


LORENZO/YAMAHA: E’ FATTA. QUALE TEAM?

Alla vigilia del GP d’Italia, Jorge Lorenzo è stato chiaro: «Non posso dire molto, ma correrò sicuramente almeno per altri due anni con una moto competitiva». Sabato lo ha ribadito, dicendo anche: «Dovessi vincere con la Ducati al Mugello? Non cambierebbe il mio futuro». Non basta: domenica dopo il successo è stato ancora più chiaro: «Ormai è troppo tardi per cambiare la decisione». Ormai è certo che Lorenzo nel 2019 tornerà in Yamaha, con una terza moto ufficiale appoggiata a un team esterno. L’unica incertezza è su quale sarà la squadra che gestirà le due Yamaha: Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna e, ovviamente, il grande manovratore di questo accordo, spinge per il team di Martinez, in grande difficoltà economica (da mesi non paga i suoi piloti). Martinez, che ha comunque una struttura di buon livello, risolverebbe tutti i problemi economici, grazie ai soldi della Petronas, il petroliere malese che metterà i soldi per questa operazione. In Yamaha, invece, proseguono a trattare con il team VDS, la cui situazione, dopo le diatribe con Michele Bartholemy, non è affatto chiara. Ancora in dubbio il nome del compagno di squadra di Lorenzo, con due piloti in ballottaggio: Morbidelli, che ha un contratto con VDS e Syahrin, che dovrebbe però continuare a correre con il team Tech3 con la KTM.


HONDA: ANCHE MILLER DICE DI NO

Sistemato Lorenzo, rimane ancora incerta la posizione della HRC per il secondo pilota. E’ evidente che Alberto Puig non ha nessuna intensione di continuare con Dani Pedrosa, ma dopo aver incassato il “no” più o meno diretto di Kallio, Dovizioso e Mir, ha ricevuto il rifiuto anche di Jack Miller, legato alla Ducati anche per il 2019. Pare, però, che la Honda fosse disposta a pagare la penale, ma l’australiano avrebbe declinato la proposta, preferendo rimanere legato alla Casa italiana, in ballottaggio con Danilo Petrucci per sostituire Lorenzo a fianco di Dovizioso. Così, è sempre più difficile trovare un pilota bravo per la seconda Honda HRC: Marquez vorrebbe che fosse confermato Pedrosa, ma potrebbe anche essere che, data la mancanza di alternative, si arrivi a formare una squadra tutta Marquez, con la promozione dalla Moto2 di Alex. Ipotesi per il momento poco reale, ma non così assurda.


IANNONE: RABBIA E CONTRADDIZIONI

Nei giorni del GP d’Italia, Andrea Iannone ha schiumato rabbia per la scelta della Suzuki di puntare su Joan Mir, facendo alcune dichiarazioni al veleno, che avrebbero anche indispettito i vertici giapponesi. Al di là di questo, ha colpito la contraddizione nella quale è caduto a 24 ore di distanza Iannone. Giovedì, Andrea ha dichiarato: «Io mi sono sempre preso le mie colpe, la Suzuki non l’ha mai fatto». Venerdì ha invece affermato: «Si è detto che Iannone nel 2017 era bollito, ma come si fa a ottenere risultati quando la Suzuki stessa, a metà stagione, ha dichiarato di aver sbagliato il motore?». Quindi la Suzuki si è presa o no le colpe?


MIR: BENEVENUTO IN MOTOGP

Dopo solo un anno di Moto2, Joann Mir salirà in MotoGP, come aveva fatto anche Maverick Vinales, sempre con la Suzuki. Cosa pensano del suo passaggio i piloti della massima cilindrata? Ecco qualche opinione. Dovizioso: «Non lo conosco bene: sicuramente sembra un pilota intelligente. Io credo che, se si ha la possibilità, sarebbe sempre meglio fare esperienza in Moto2, ma non sempre è così. Se ha fatto questa scelta, avrà fatto le sue valutazioni». Rossi: «Sembra il pilota del momento: non mi aspettavo passasse subito in MotoGP. Secondo me è importante vincere il titolo anche della Moto2, ma anche Vinales ha fatto lo stesso percorso: sicuramente è un ottimo pilota e ha anche il fisico adatto per la MotoGP. Può andare forte». Miller: «Può fare subito bene in MotoGP».


ROSSI: “CI VUOLE UN CAMBIAMENTO IMPORTANTE”

In una lunghissima intervista esclusiva rilasciata a SKY, nello specifico a Guido Meda, Valentino Rossi ha parlato anche della situazione tecnica Yamaha; le sue parole sono state piuttosto chiare. «Non si può più continuare a fare piccoli cambiamenti: così ci mettiamo cinque anni a recuperare lo svantaggio. E’ necessario un intervento radicale, come era stato fatto nel 2004 ai tempi di Furusawa: solo così possiamo tornare a essere competitivi» ha detto Valentino. Il quale, ovviamente, non ha cambiato idea dopo la pole di sabato e il podio di domenica. «Per vincere, ci vuole altro».


MARQUEZ: NO ALLE GUARDIE DEL CORPO

Alla vigilia del GP d’Italia, i responsabili della sicurezza dell’autodromo del Mugello hanno offerto a Marc Marquez un servizio di “guardie del corpo”, temendo un po’ per l’incolumità del pilota spagnolo, considerando l’astio (eufemismo) nei suoi confronti da parte del pubblico italiano. Già nel 2016, Marquez era accompagnato da guardie del corpo, ma, questa volta, il pilota della Honda ha declinato l’offerta, dicendo che non ne aveva bisogno.


PILOTI PROFESSIONISTI PER IL CAMPIONATO “ELETTRICO”

Tutte le squadre che parteciperanno al campionato di moto elettriche, al via nel 2019, stanno contattando piloti in attività o che abbiano smesso da poco. Il motivo lo spiega bene Lucio Cecchinello: «Le gare saranno di cinque giri: c’è bisogno di un pilota esperto, uno che conosca già le piste, perché non c’è il tempo per imparare».


GIANOLA LICENZIATO DAL TEAM MARINELLI

All’inizio dell’anno, l’ex pilota Ezio Gianola era stato ingaggiato dal team di Giancarlo e Mirko Cecchini nel ruolo di direttore sportivo del team, per assistere meglio i due piloti Tony Arbolino e, soprattutto, Romano Fenati, con il quale Gianola aveva già lavorato ai tempi del Team Italia, a inizio carriera di Fenati. Dopo sole cinque gare, però, il rapporto è stato interrotto e Gianola è stato licenziato.


TARAMASSO SMENTISCE LORENZO (E DOVIZIOSO)

Venerdì pomeriggio, Jorge Lorenzo ha accusato la Michelin di scarsa qualità. «Nelle FP2, quando mancavano circa sette minuti, ho montato una gomma nuova per fare il tempo. Purtroppo succede molto spesso, soprattutto al venerdì, perché la Michelin ci dà delle gomme nuove, ma già scaldate in un altro GP: speriamo che lavorino per eliminare questi inconvenienti». Anche Andrea Dovizioso, sempre venerdì, si è lamentato di una gomma poco efficace. «Dopo aver rotto il motore, ho dovuto cambiare moto e gomme, ma quella nuova non funzionava come l’altra». Dichiarazioni alle quali ha replicato Piero Taramasso, responsabile Michelin. «E’ vero che diamo a ciascun pilota una gomma nuova ma riscaldato per ogni GP: per questo consigliamo di usarla subito nelle FP1. Nel caso di Lorenzo, però, la gomma non era affatto già stata riscaldata, ma era nuova. E non era difettosa. Per quanto riguarda Dovizioso, avendo cambiato moto non si possono fare paragoni precisi».


MOTORI PUNZONATI E UTILIZZATI

Ecco con quale motore hanno corso alcuni piloti al Mugello (tra parentesi il numero di motori già punzonati).

Dovizioso: motore numero 4 (4);

Zarco: motore 3 (3);

Petrucci: motore 4 (4);

Vinales: motore 4 (4);

Pedrosa: motore 1 (3);

Iannone: motore 3 (3);

A.Espargaro: motore 4 (4);

Rossi: motore 4 (4);

Marquez: motore 3 (3);

Lorenzo: motore 3 (3).


IO L’AVEVO DETTO

Marc Marquez (sabato): «Domani non è una gara da vincere, non bisogna esagerare, ma fare più punti possibili». GP Italia: Marquez esagera e cade al quinto giro.