MotoGP 2024. GP del Portogallo. Marc Marquez: "Adesso non posso essere più veloce di prima"

MotoGP 2024. GP del Portogallo. Marc Marquez: "Adesso non posso essere più veloce di prima"
Giovanni Zamagni
Il pilota del team Gresini dice di sentirsi più “esperto” rispetto al passato, per poi aggiungere: “Quando sei giovane, non sei perfettamente cosciente di quello che fai; adesso sono più “conservativo””. Sul futuro in Ducati: “Nello sport non conta il passato, ma il presente: la priorità è spingere al 100%”
21 marzo 2024

Portimao - È difficile da decifrare, almeno per me. È contento? Tranquillo? Un po’ deluso? Fatica più di quanto si aspettasse? È in linea con le sue aspettative? È un Marc Marquez differente rispetto al passato, sicuramente meno “esplosivo”, più riflessivo, forse un po’ stanco di alcune situazioni. Un’impressione la mia, che conta poco con il Marquez pilota: in Qatar, ha dimostrato di essere ancora veloce.

“L’approccio a questo GP sarà uguale a quello del Qatar, ma qui sarà un po’ più complicato perché non abbiamo fatto i test. Mi concentrerò molto sull’attacco al tempo, l’aspetto dove ho faticato di più in Qatar: l’obiettivo è riuscire a entrare nei primi dieci già venerdì”

In Qatar ti sei confrontato con Acosta: cosa pensi della sua gara?

“Ho già detto nel 2023 che Pedro è uno dei piloti del futuro della MotoGP: se hai talento, come ce l’ha lui, è normale essere subito velocissimo”

In Ducati è arrivato Aldeguer; cambia qualcosa per il tuo futuro?

“La mia situazione è molto differente rispetto al passato, quando a gennaio firmavo già il contratto per gli anni successivi. Adesso non è la mia priorità, devo solo pensare a me e ad essere più veloce possibile: se lo sarò, non avrò problemi per il futuro. Devo solo pensare a spingere al 100%: nello sport conta il presente, non il passato. E in questo momento ci sono piloti più veloci di me”

Essere nel team Gresini ti mette meno pressione?

“La pressione è uguale, un team satellite ha gli stessi obiettivi di uno ufficiale. Io voglio salire sul podio e lo vuole anche la squadra: avere attorno a te una buona atmosfera non significa avere meno pressione, l’ambizione rimane la stessa. Certo, cambia la cultura tra una squadra italiana e una giapponese, ma alla fine contano solo i risultati”

Secondo te quanta differenza c’è tra la GP23 e la GP24?

“La mia moto è molto competitiva: sicuramente la GP24 avrà dei vantaggi, ma noi abbiamo un’ottima base, con tanti dati a disposizione, devi solo pensare ad andare in pista e sfruttare il potenziale della moto”

Quando sei arrivato in MotoGP, hai introdotto un nuovo stile di guida; con questi nuovi piloti ci sono stati altri cambiamenti: dovrai “imparare” da loro?

“È chiaro che piloti come Martin, Acosta e altri guidano ancora di più con il corpo, ma c’è anche chi come Espargaro ha uno stile più tradizionale, ma è comunque velocissimo. Bisogna adattarsi per trovare il meglio e abbiamo già visto in passato come chi viene dalla Moto2 ha subito una grande velocità in curva, ma poi deve cambiare un po’ per gestire le gomme. In passato, ho imparato da piloti come Rossi, Lorenzo, Pedrosa, adesso dovrà guardare a quelli più giovani”

Scusa la domanda, ti senti “vecchio” con ragazzini come Acosta o Aldeguer, che arriverà in MotoGP nel 2025?

“Diciamo che mi sento più “esperto”… Ma questo è lo sport: Acosta in Qatar ha fatto con me quello che io avevo fatto con Rossi, Lorenzo e gli altri. È così. Quando sei più giovane non sei perfettamente cosciente di quello che fai, adesso sono più conservativo, sicuramente non sono più veloce rispetto al passato. Ma usi l’esperienza: in Qatar sono stato calmo, non mi sono fatto prendere dalla foga”

Si sta discutendo sui regolamenti futuri: qual è la tua MotoGP ideale?

“Dipende cosa intendi per ideale. Se pensi apple prestazioni, a essere sempre più veloce, allora va bene così. Ma da fuori non te ne accorgi: per me la MotoGP ideale è quella che predilige lo spettacolo. Quindi: meno aerodinamica, meno “device””