Le pagelle del GP di Aragon

Le pagelle del GP di Aragon
Giovanni Zamagni
Ducati voto 10 e lode. Stoner, Pedrosa e Hayden i primi della classe mentre i piloti ufficiali Yamaha soffrono, per la moto, per la spalla e per altre ragioni. Quattro alla direzione corsa per la bandiera nera | G. Zamagni, Aragon
20 settembre 2010

Punti chiave


DUCATI VOTO 10 E LODE
Il loro pilota di punta ha firmato con la Honda già a inizio stagione, ma in Ducati non hanno mai smesso di lavorare, di sviluppare la GP10, di assecondare Casey Stoner in qualsiasi richiesta. Una dimostrazione di correttezza e di lealtà che le Case giapponesi in questi anni non hanno mai dimostrato. Vedere due Ducati sul podio riempie il cuore di gioia: grazie!


CASEY STONER 10

La mia convinzione è che se Casey non fosse caduto in Qatar, adesso sarebbe in testa al mondiale o, comunque, se la starebbe giocando con Lorenzo (e Pedrosa). Quella scivolata ha cambiato completamente lo scenario della stagione: Stoner ha perso sicurezza, concentrazione, determinazione. Ad Aragon l’ha ritrovata grazie a cambiamenti sostanziali della distribuzione dei pesi e nemmeno uno scivolata nel warm up ha impedito all’australiano di dominare. E’ questo il vero Casey.


DANI PEDROSA 8

In questo momento, Dani è quello che emoziona di più a vederlo guidare: la sua capacità di raddrizzare la moto e dare gas prima degli altri è incredibile. Ad Aragon aveva tutto per vincere, ma una brutta partenza, errore insolito per lo spagnolo, gli ha impedito di contrastare Stoner. Insomma, ha sprecato un occasione importante.


NICKY HAYDEN 8

Bravissimo e determinato, grintoso come poche volte in carriera. Per passare Lorenzo avrebbe potuto aspettare il rettilineo in discesa e sfruttare la potenza della Ducati, invece ha effettuato il sorpasso in un punto difficilissimo: da applausi.


JORGE LORENZO 6

Ad Aragon si è vista la peggior Yamaha (voto 5) da molto tempo a questa parte, ma anche Lorenzo non ha guidato al meglio. Del resto, non si può essere in forma per un campionato intero e in prospettiva mondiale il quarto posto è un risultato più che soddisfacente.


BEN SPIES 7

Partiva alla pari dei suoi rivali, perché la pista era nuova per tutti. Come sempre, in prova non ha entusiasmato, ma in gara è stato al solito costante e concreto.


VALENTINO ROSSI 5

Vai a bordo pista e capisci che non è il solito Valentino, quasi impacciato nella guida. Parli con i suoi meccanici e capisci che la spalla condiziona pesantemente la messa a punto della moto. Insomma, Rossi non può correre come sa: il risultato è il peggior GP dell’anno e non solo. Finire la stagione così non ha senso, meglio anticipare l’operazione.


MARCO SIMONCELLI 6

Come al solito parte forte, ma finisce lento. A inizio gara dimostra di avere qualità, ma quando le gomme calano non riesce più a gestire la situazione, poco aiutato dai controlli elettronici della moto. Lui e la squadra sono ancora in fase di apprendimento.


COLIN EDWARDS 4

Anche l’anno prossimo avrà un posto in MotoGP con la Yamaha del team Tech3, ma, sinceramente, si fa fatica a capire perché gli venga rinnovato il contratto.


ANDREA DOVIZIOSO 5

Non è tranquillo e, soprattutto in prova, non lavora al meglio. In gara si riprende, dà sempre qualcosa in più, ma cade all’ultimo giro nel tentativo – legittimo – di infilare Spies. La scivolata non si è vista, ma nei giri precedenti si era capito che Dovizioso ne aveva di più dell’americano, ma non è riuscito a passarlo.


DIREZIONE CORSA 4

Randy Krummenacher (voto 4) ha fatto un errore grossolano, andando poi a colpire Marquez alla prima curva, ma sicuramente non l’ha fatto apposta. Di questi sbagli se ne vedono ogni domenica in qualsiasi partenza, ma questa volta la direzione corsa ha deciso di squalificare Krummenacher con la bandiera nera, creando così un precedente pericoloso. Purtroppo, la “Race Director” interviene raramente e quando lo fa sempre in modo affrettato.