Le pagelle del GP di Motegi

Le pagelle del GP di Motegi
Giovanni Zamagni
Fine stagione, tempo di bilanci, ma invece di arrivare a un verdetto s'ingigantiscono i "se" e i "ma". Vittoria meritata quella mondiale di Lorenzo ma è inevitabile chiedersi come sarebbero andate le cose se... | G. Zamagni, Motegi
5 ottobre 2010

Punti chiave

 
CASEY STONER VOTO 10
Nervoso in prova, in difficoltà nel warm up, Stoner ha fatto impazzire i suoi meccanici alla ricerca del miglior assetto. Una volta in gara, però, l’australiano ha guidato al meglio, imprimendo un ritmo pazzesco: così, diventa difficilissimo batterlo. Le due vittorie negli ultimi due GP fanno crescere i rimpianti: come sarebbe andata la stagione se Casey non fosse caduto in Qatar mentre era comodamente al comando?


ANDREA DOVIZIOSO 9,5
Pole position e gara disputata a ritmi vertiginosi: sinceramente, Dovizioso non ha nulla da rimproverarsi. Stoner andava velocissimo e lui rispondeva con un giro altrettanto rapido; Casey aumentava ancora un po’ il ritmo e lui era sempre lì, attaccato alla Ducati. Poi, nel finale, una brutta sbandata l’ha fatto rallentare, ma la sua prestazione è stata fantastica. E’ sempre più vicino ai grandissimi della MotoGP.


VALENTINO ROSSI 9
Dopo nove titoli e 104 vittorie riesce ancora a stupire. A Motegi sembrava addirittura che non dovesse correre e qualcuno già ipotizzava che Rossi non fosse più all’altezza dei suoi giovani, indemoniati rivali. Ma quando meno te l’aspetti, ecco la risposta del campione, del fenomeno assoluto: la battaglia con Lorenzo è stata fantastica e, ancora una volta, Valentino è uscito vincitore da una sfida carena contro carena. Al di là di quello che dice Lorenzo, Rossi ha guidato pulito, non ha fatto nessuna scorrettezza, conquistando un podio che ha un valore speciale. E i rimpianti aumentano: cosa sarebbe successo se il 15 aprile non si fosse infortunato con la moto da cross?


JORGE LORENZO 4
Non vince da quattro GP e per la seconda volta consecutiva è fuori dal podio, battuto da un rivale all’ultimo giro. Ad Aragon era stato Hayden a infilarlo, qui ha perso un’epica sfida con Rossi, che pure, è bene ricordarlo, non è fisicamente al meglio. Poi, nel dopo corsa, ha perso la testa, accusando Valentino di scorrettezze e andando a “piangere” dai capi Yamaha, Furusawa e Jarvis: nemmeno Sete Gibernau era arrivato a tanto. In una solo GP ha rovinato quanto di buono costruito negli ultimi due anni, nei quali era stato capace di fare buon viso a cattiva sorte, come, per esempio, era accaduto l’anno scorso a Barcellona, quando era stato infilato all’ultimo curva sempre, guarda caso, da Rossi. In Malesia conquisterà meritatamente il titolo, ma dopo questa gara i “se” e i “ma” diventano pesanti come macigni.


COLIN EDWARDS 7
Miglior piazzamento stagionale, arrivato al termine di un fine settimana tutto sommato positivo.


MARCO SIMONCELLI 6,5
Gara discreta, anche se il distacco dal primo (30”021) è piuttosto elevato. Come era già successo altre volte, è calato un po’ troppo nel finale, ma il carattere, la determinazione, l’approccio al GP sono quelli giusti.


ALVARO BAUTISTA 6
E’ arrivato a un niente da Simoncelli, risalendo dalla dodicesima posizione nella quale aveva finito il primo giro: l’impegno non manca.


MARCO MELANDRI 4
Come troppo spesso è accaduto nella sua carriera, pensa esclusivamente all’anno prossimo.