Rossi: "Ho una buona possibilità"

Rossi: "Ho una buona possibilità"
Giovanni Zamagni
"Marquez sembra essere più costante sulla distanza, ma ce la possiamo giocare - commenta Rossi -. Torno in prima fila dopo un sacco di tempo: è una bella sensazione" | G. Zamagni, Sachsenring
13 luglio 2013

Punti chiave


 SACHSEN – Si potrà obiettare che è una prima fila poco veritiera, perché in pista mancavano Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Ma al di là della posizione, il tempo sul giro di Valentino Rossi è assolutamente vero e si tratta di una buonissima prestazione. Più che giustificata, quindi, la soddisfazione del nove volte campione del mondo.

“Nei GP precedenti – spiega Valentino – ho sempre faticato tanto in qualifica: a volte, nelle libere avevo un buon ritmo, ma poi non riuscivo a togliere quel mezzo secondo necessario per partire dalla prima fila. Da Assen, però, è cresciuto il mio livello ed è aumentata la mia velocità: questo mi ha permesso di effettuare un buon giro, tornare davanti e con un tempo molto vicino a quello della pole. Significa che ho una buona messa a punto, ma domani sarà tutta un’altra storia, perché una gara di 30 giri è asfissiante per il corpo, la concentrazione e per le gomme. Probabilmente, tutti useranno la morbida posteriore, ma se dovesse fare più caldo di oggi sarebbe un problema finire il GP”.


Chi è secondo te il favorito alla vittoria?
“Credo che i tre piloti della prima fila (Marquez, Crutchlow, Rossi, NDA) abbiano la possibilità di vincere, ma Marquez sembra avere il passo migliore. Anche Bradl non è lontanissimo. Diciamo comunque che sulla carta ho una buona possibilità per provarci”.


Dopo il Mugello il mondiale sembrava già compromesso; adesso, dopo gli ultimi episodi e gli infortuni di Lorenzo e Pedrosa è riaperto?
“Quando inizi la stagione, ti aspetti sempre che sarà lunga e faticosa, ma a metà anno capisci che è ancora più lunga e dura di quanto ti aspettassi… Dopo il GP d’Italia per me sembrava finita, adesso la situazione è cambiata completamente perché sono più veloce e perché Lorenzo e Pedrosa hanno dei problemi. Penso che Jorge e Dani siano in assoluto ancora i più veloci: bisogna fare un ulteriore passo in avanti per stare con loro”.


Tante cadute in questi giorni: perché?
“Sì, ce ne sono state troppe e ogni volta che arrivi alla curva 11 ti aspetti di vedere una bandiera gialla sventolare, o comunque speri di non scivolare. Credo che le cause siano una somma delle caratteristiche del circuito e delle gomme, perché ci sono solo tre curve a destra. Il tracciato non è più pericoloso di altri, ma la configurazione mette in crisi gli pneumatici: da pilota, la soluzione più logica sembrerebbe essere quella di un’anteriore a doppia mescola, come per la posteriore, ma non so se sia tecnicamente possibile (la Bridgestone dice di no, NDA)”.


Vista la situazione, bisogna adottare una tattica di gara differente?
“Prima di partire, pensi sempre che devi stare attento nei primissimi giri, portare bene le gomme in temperatura e poi iniziare a spingere, ma quando si spegne il semaforo ti dimentichi di tutto…”.


Cosa farà la differenza?
“Il passo dopo 10/15 giri: a vedere i tempi delle prove, Marquez è l’unico che riesce ad andare un pelino più forte dopo un po’ di giri, mentre io vado un po’ più piano: questo mi preoccupa un po’”.


Domani ci potrebbe essere, finalmente, una sfida tra te e Marquez per la vittoria…
“Marc è un mio grande tifoso ed è quello che sembra avere il miglior futuro: credo che vincerà sicuramente dei titoli della MotoGP, bisogna vedere quanti. Di solito, quando ci siamo di mezzo io e lui lo spettacolo è garantito, perché siamo due da “bagarre”. Se posso dargli un consiglio, visto che è a soli 23 punti da Pedrosa, è di pensare al campionato…”.

Ride: è il primo a sapere che Marquez non farà nessun tipo di calcolo, ma proverà a vincere a ogni costo. Come Rossi.